AGI – La perdita di biodiversità è una sfida che interessa tutti: la popolazione globale di specie selvatiche è diminuita del 60% negli ultimi 40 anni, e il 75% delle terre emerse del pianeta e il 40% degli ambienti marini sono stati drasticamente modificati dall’uomo (fonte EU Commission). Questi dati ci dovrebbero portare a ripensare il nostro rapporto con la natura, troppo spesso caratterizzato da un sovrasfruttamento delle risorse naturali e un deterioramento degli habitat.
“Costruire un futuro condiviso con tutte le specie” è l’appello lanciato dalle Nazioni Unite per risolvere questo paradosso, appello che il FAI ha deciso di raccogliere promuovendo #faibiodiversità, una campagna di comunicazione per riflettere sulla coevoluzione di natura e storia, così forte nel nostro Paese, ma anche sull’attuale modello culturale e sui suoi limiti. Il cuore della campagna sono le visite speciali organizzate nei Beni FAI, le “Camminate nella biodiversità”, appuntamento che torna svolgeranno sabato e domenica prossimi: guide d’eccezione come biologi, agronomi, botanici e altri esperti condurranno il pubblico a osservare e conoscere le specie che abitano i luoghi di storia e di natura curati e gestiti dalla Fondazione e a toccare con mano il valore della biodiversità che li abita. Si tratta di una opportunità per ‘dialogare’ con la natura con un approfondimento su specifici contesti, quelli dei Beni del FAI: quali specie li abitano? Quali sono le minacce che queste specie devono affrontare? E come storicamente l’uomo vi si è relazionato?
Si tratta di una opportunità per scoprire che la biodiversità non è dipendente solo dalla natura, ma anche dalla storia e della cultura, e che pertanto è anche responsabilità dell’uomo, nel bene e nel male. I paesaggi italiani, dove natura e storia si intrecciano, sono un patrimonio di biodiversità da conoscere e le “Camminate nella biodiversità” vogliono essere l’occasione per scoprire anche quanto questa ricchezza sia fragile e a rischio, e quindi da proteggere.
Attraverso i Beni del FAI, a partire dal racconto dell’esperienza diretta e concreta della Fondazione nella gestione dei suoi beni, si potrà quindi scoprire una varietà di habitat, da nord a sud dell’Italia, riconoscendo le specie caratteristiche e la loro importanza nell’ecosistema, e comprendendo quali e quante minacce vengano oggi dagli effetti del cambiamento climatico, così come ad esempio dal consumo di suolo per l’urbanizzazione, o – al contrario – quali minacce derivino dall’abbandono dei territori e dal conseguente degrado dei paesaggi.
Il calendario delle Camminate è quest’anno più arricchito grazie allo straordinario contributo della rete di volontari delle Delegazioni FAI attive in tutte le regioni, che organizzeranno numerose visite di approfondimento e percorsi accompagnati da specialisti della biodiversità in tanti e diversi territori, alla scoperta di questo patrimonio di natura e cultura che caratterizza l’intera Italia I Beni del FAI rappresentano a tutti gli effetti degli habitat e la loro varietà e localizzazione consente di fare un viaggio attraverso il Paese alla scoperta delle specie presenti e della loro importanza nell’ecosistema: ecco quindi un’occasione per conoscere lo scoiattolo rosso che abita il giardino storico di Villa Panza (Varese), i monumentali pini larici definiti “I giganti della Sila” che svettano nel Parco nazionale della Sila, il falco pellegrino che popola la Baia di Ieranto (Massa Lubrense, Napoli), le varietà di agrumi uniche del Giardino della Kolymbethra (Agrigento).
All’interno di questo caleidoscopio di ecosistemi, il FAI non soltanto struttura attività di studio e di tutela delle specie, ma promuove eventi e appuntamenti che si pongono l’obiettivo di raccontare anche questo lato più nascosto dei Beni del FAI e sensibilizzare i visitatori sull’importanza di proteggere la biodiversità dei nostri territori.