AGI – Tensione nel pomeriggio al Salone del Libro di Torino, dove un centinaio di manifestanti pro Palestina hanno sfondato le transenne esterne e hanno forzato i cancelli di sbarramento del Lingotto, prima di essere respinti dai poliziotti. “Vita terra libertà per il popolo palestinese-Salviamo Gaza” e “All eyes on Rafah: blocchiamo tutto” recitavano gli striscioni degli attivisti che sventolavano bandiere palestinesi.
Alcuni manifestanti sono riusciti a entrare, ma la maggior parte è stata bloccata all’esterno e ha continuato a spingere. Dopo ore di trattative, il presidente del Salone, Silvio Viale, ha ammesso una delegazione di cinque persone all’interno per esprimere le loro posizioni. Il presidente della moschea Taiba, Brahim Baya, ha chiesto una presa di posizione della direttrice Annalena Benini, affermando che “non può rimanere in silenzio di fronte al genocidio palestinese”.
A prendere posizione a favore dei manifestanti è stato Zerocalcare: “Uno spazio che parla di cultura e di attualità non può chiudere gli occhi e non può lasciare fuori la storia con la S maiuscola”, ha commentato il disegnatore che è uscito dal Salone per incontrare i manifestanti, “penso che per tanto tempo a noi che siamo testimoni di quello che sta succedendo in Palestina ci verrà chiesto conto del fatto che non stiamo fermando il massacro”.
“Credo sia normale e naturale che ci siano persone che vogliano portare questi temi e contenuti all’interno e mi sembra assurdo che questa cosa non possa avvenire”, ha aggiunto.