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Piano rifiuti, al via solo le partite su differenziata e impianti Tmb

Set 6, 2016

Traballa il “piano rifiuti zero” annunciato dalla giunta capitolina di Virginia Raggi. Non ha giovato l’addio dell’amministratore unico di Ama Alessandro Solidoro, anche se a a giorni – ha assicurato la sindaca Virginia Raggi – sar sostituito. Pesano le polemiche e le inchieste sull’assessora all’Ambiente Paola Muraro, costretta ieri in commissione Ecomafie a una doppia difesa, tecnica e politica.

Il contratto di servizio con Ama va rivisto: bisogna semplificare le competenze, chiarire chi fa cosa, ha annunciato Raggi, chiarendo che ci vorranno almeno due-tre mesi e ribadendo che l’obiettivo generale dell’amministrazione quello di portare Ama a chiudere il ciclo dei rifiuti nella Capitale, dunque a non occuparsi quasi pi esclusivamente della raccolta, come avviene ora, ma a trarre utilit dalla sua attivit.

L’Ama – ha sottolineato la sindaca – stata asservita per anni a un monopolista e per questo dobbiamo ringraziare, lo dico ironicamente, le amministrazioni precedenti che non si sono adeguate alle normative europee affidandosi a un monopolista. Se Fortini si opposto a questo corso come Marino per noi non sufficiente perch hanno sostituito a un monopolista privato altri privati. Noi vogliamo che l’Ama diventi padrone dell’intero ciclo rifiuti.

Ma i parlamentari che hanno posto domande puntuali sul futuro degli impianti e sulle scelte concrete che l’amministrazione intende fare sono rimasti insoddisfatti. Pochi i dettagli in pi rispetto al programma enunciato dalla sindaca al consiglio straordinario sui rifiuti del 10 agosto.

Le operazioni concrete avviate in questi due mesi, oltre alla gestione della crisi di agosto, sono due: l’avvio della manutenzione degli impianti Tmb Salario e Rocca Cencia, con lo svuotamento delle vasche e la ripulitura dei bracci, e il “la” alle bonifiche delle 32 isole ecologiche predisposte dalla gestione dell’ex presidente Ama Daniele Fortini, diventate discariche abusive. In cantiere c’ anche un audit sulla raccolta differenziata per capire se il tasso del 42% certificato da Fortini veritiero. Cosa di cui Raggi e Muraro dubitano fortemente. Si potrebbe aprire un danno erariale anche riferito al premio che Fortini ha percepito, ha attaccato l’assessora. E non solo Fortini, un’intera commissione lo ha percepito.

Soltanto a ricognizione effettuata e a quadro della differenziata chiarito, ha detto Muraro, sar possibile cominciare a lavorare per individuare la discarica di servizio che la regione Lazio ha chiesto di indicare entro il 30 settembre: Se non sappiamo di quali volumetrie necessitiamo, non possiamo andare avanti.

mistero anche su altri siti strategici. Sindaca e assessora hanno ribadito di voler creare nuovi impianti di compostaggio, pure piccoli, di quartiere, bollando come fantasioso l’attuale programma sugli ecodistretti. escluso che una struttura sorger a Rocca Cencia come ipotizzato dalla vecchia gestione, ha detto Muraro: Proprio non ci stava, una zona in cui ci sono problemi di emissioni e di stoccaggi aperti. Stiamo valutando ma l non ci sta. La volont sempre quella di procedere con una ricognizione degli impianti regionali e di avvalersi di quelli Acea, di cui Roma Capitale – ha garantito Raggi – ha intenzione di mantenere saldamente il 51%.

Sul futuro dell’impianto Tmb Salario, molto contestato dai cittadini, Muraro ha spiegato: Non possiamo chiuderlo definitivamente ma verr trasformato in polo tecnologico per materia prima seconda. Mai pi rifiuti umidi in ingresso, ma invece ingombranti e materassi trasformati in un materiale utilizzabile. Per la metamorfosi, per, serve una modifica autorizzativa: Entro fine anno dovremmo depositare il progetto.

Sulla partita dei rifiuti romani, insomma, campeggia il cartello “lavori in corso”. Volano lunghi coltelli, a colpi di dossier ed esposti. Come quelli sulla gara aggiudicata dalla tedesca Enki per trasferire all’estero i rifiuti romani a 138,5 euro a tonnellata. Nuova stoccata di Muraro a Fortini: Enki aveva mandato la documentazione a novembre per siglare il contratto, Ama ha aspettato molto tempo. A maggio la societ mi chiede un contatto con il presidente, che non c’era stato. Si giocano posizioni di potere fuori e dentro Ama, dove rimasto al suo posto il direttore generale Stefano Bina. Fioccano le buone intenzioni, come quella enunciata da Raggi di sostenere le imprese che fanno ricerca per capire come poter utilizzare Cdr (combustibile derivato dai rifiuti) e Fos (frazione organica stabilizzata). O di prevedere incentivi fiscali per gli esercizi commerciali che cercano di abbattere peso e quantit degli imballaggi. Nel mentre, si cerca di sopravvivere e di scongiurare nuove emergenze.

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