• 27 Novembre 2024 9:36

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Moto Guzzi sposta la produzione: che succede

Lug 23, 2023

Il mondo dei motori è caratterizzato da binomi marchio-città apparentemente inscindibili. Ferrari-Maranello è probabilmente il caso più emblematico, ma non l’unico. Lamborghini ha la sua sede storica a Sant’Agata Bolognese, mentre Ducati è di casa a Borgo Panigale e Moto Guzzi a Mandello sul Lario.

Un legame, quest’ultimo, che sembra però iniziare a scricchiolare. I vertici del Gruppo Piaggio hanno infatti annunciato, in maniera piuttosto inattesa, l’intenzione di spostare la produzione dagli stabilimenti Guzzi in riva al Lago di Lecco a Scorzè, al confine tra le province di Padova e Treviso. Un trasloco che ha colto di sorpresa i più e che sta facendo inevitabilmente discutere. Ma procediamo con calma e ripercorriamo le tappe dell’intera vicenda.

Perché Moto Guzzi sposta la produzione in Veneto

Mole di lavoro eccessiva. Questo il motivo che ha spinto i vertici del Gruppo Piaggio a prendere una decisione per molti versi inattesa: spostare la produzione della moto enduro Moto Guzzi V85TT da Mandello del Lario a Scorzè, in Veneto. Negli ultimi tre anni, il volume di produzione dello stabilimento lecchese è passato da 13.000 modelli l’anno ai 18.000 dello scorso anno. E quest’anno il record potrebbe essere nuovamente battuto.

A oggi, presso lo stabilimento della città lacustre sono presenti due linee di produzione già a pieno regime. La prima è infatti dedicata alla produzione della V7 e della V9, mentre la seconda è impiegata per l’assemblaggio della V100 e, a partire dalla fine di quest’anno, della nuova V100 Stelvio. Con questa configurazione è possibile produrre fino a 130 moto al giorno, massimo possibile per l’impianto di Mandello del Lario. Insomma, spazio per la V85TT non ce n’è.

Da qui la scelta di trasferire la produzione del nuovo modello a Scorzè, dove il Gruppo Piaggio ha la sua sede storica e centrale.

Moto Guzzi trasloca in Veneto: le reazioni della fabbrica

La decisione del quartier generale Piaggio non ha ovviamente lasciato indifferenti gli addetti dello storico impianto di Mandello del Lario. Le organizzazioni sindacali hanno infatti deciso di indire uno sciopero di quattro ore lo scorso 14 luglio, per mostrare la loro contrarietà alla decisione presa dai vertici aziendali.

Il piano di rilancio dello storico marchio italiano sta dando i suoi frutti e, fanno sapere dalle sponde del Lago di Lecco, non è pensabile che a goderne siano altri. Il gruppo, sostengono i rappresentati della forza lavoro, avrebbe dovuto investire nell’ampliamento delle linee produttive dello stabilimento lecchese e non trasferire la produzione del nuovo modello in Veneto. In questo modo, la produzione del nuovo modello non avrà alcuna ricaduta dal punto di vista economico e occupazionale sul territorio lecchese.

Anche se Piaggio ha fatto sapere che si tratta di una decisione temporanea dovuta a un surplus di produzione, sono molti gli addetti che temono in un ricollocamento a tempo indeterminato. Il rischio, aggiungono alcuni operai che hanno parlato con degli organi di stampa nei giorni passati, è che lo stretto rapporto che sinora ha legato Moto Guzzi e Mandello del Lario, vera essenza del marchio, possa in qualche modo allentarsi.

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