• 27 Novembre 2024 8:44

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Sabalenka-Swiatek, la rivalità di cui il tennis ha bisogno

Mag 6, 2023

AGI – Dopo la finale di Madrid vinta dalla Sabalenka sulla Swiatek la domanda è una soltanto: le attuali numero 1 al mondo (Swiatek) e numero 2 (Sabalenka) riusciranno nel resto della stagione a creare quella rivalità anche personale di cui il tennis femminile ha assoluto bisogno? La partita della Caja Magica ha sostanzialmente messo in luce che le due praticano un tennis di altissimo livello si’, ma quasi fotocopia: inutile attendersi da una delle due qualche magia di tocco o qualche sorprendente soluzione tattica: basti pensare che in tutto il match non si è vista nemmeno una palla corta, nemmeno quando la tennista che era nella posizione più difensiva era molto lontano dalla linea di fondo.

La Swiatek, nonostante la sconfitta, ha ancora, dalla sua, una maggiore tenuta mentale come ha dimostrato nel secondo set quando, nel settimo game, ha annullato senza tremare due palle break che avrebbero potuto, se trasformate, portare la bielorussa al servizio per conquistare il match. E pure nel terzo quando ha recuperato uno svantaggio di 0-3.

Il diritto di Aryna è più devastante, quello di Iga meno definitivo; il rovescio della polacca è una certezza, quello della bielorussa talvolta la abbandona. In campo danno vita a qualcosa di simile a ciò che sono stati certi match fra Djokovic e Murray. Fuori dal campo stravince Aryna, si parla più di lei che della polacca col nastrino dai colori dell’Ucraina sul cappellino, ma non per i motivi che vorrebbe: in tempi di guerra la vicinanza di Sabalenka con il premier Lukashenko le provoca nel circus femminile (dove la questione bellica è assai più sentita che in quello maschile) una palese antipatia da parte delle colleghe ucraine e non solo: fatto che le provoca una certa tristezza.

Ma tutto questo non basta per dar vita a quella rivalità, figlia di King-Court, di Navratilova-Evert o di Graf-Seles, su cui il tennis femminile (ieri a Madrid c’erano ancora qualche migliaio di biglietti disponibili per la finale a poche ore dal match mentre per quella maschile è tutto esaurito da tempo) potrebbe costruire un presente e un futuro di maggioro seguito.

Intanto la Swiatek si trova ora a un passaggio delicato della sua stagione dovendo difendere i 3.000 punti dei successi di Roma e Parigi nella passata stagione quando supero’ la Jabeur al Foro e Coco Gauff sulla terra dello Chatrier. Ora la distanza fra lei la Sabalenka è inferiore ai 2000 punti: un terreno perfetto per caricare di pathos i prossimi due tornei che potrebbero sancire un avvicendamento sul trono di prima giocatrice del pianeta. 

AGI – Dopo la finale di Madrid vinta dalla Sabalenka sulla Swiatek la domanda è una soltanto: le attuali numero 1 al mondo (Swiatek) e numero 2 (Sabalenka) riusciranno nel resto della stagione a creare quella rivalità anche personale di cui il tennis femminile ha assoluto bisogno? La partita della Caja Magica ha sostanzialmente messo in luce che le due praticano un tennis di altissimo livello si’, ma quasi fotocopia: inutile attendersi da una delle due qualche magia di tocco o qualche sorprendente soluzione tattica: basti pensare che in tutto il match non si è vista nemmeno una palla corta, nemmeno quando la tennista che era nella posizione più difensiva era molto lontano dalla linea di fondo.
La Swiatek, nonostante la sconfitta, ha ancora, dalla sua, una maggiore tenuta mentale come ha dimostrato nel secondo set quando, nel settimo game, ha annullato senza tremare due palle break che avrebbero potuto, se trasformate, portare la bielorussa al servizio per conquistare il match. E pure nel terzo quando ha recuperato uno svantaggio di 0-3.
Il diritto di Aryna è più devastante, quello di Iga meno definitivo; il rovescio della polacca è una certezza, quello della bielorussa talvolta la abbandona. In campo danno vita a qualcosa di simile a ciò che sono stati certi match fra Djokovic e Murray. Fuori dal campo stravince Aryna, si parla più di lei che della polacca col nastrino dai colori dell’Ucraina sul cappellino, ma non per i motivi che vorrebbe: in tempi di guerra la vicinanza di Sabalenka con il premier Lukashenko le provoca nel circus femminile (dove la questione bellica è assai più sentita che in quello maschile) una palese antipatia da parte delle colleghe ucraine e non solo: fatto che le provoca una certa tristezza.
Ma tutto questo non basta per dar vita a quella rivalità, figlia di King-Court, di Navratilova-Evert o di Graf-Seles, su cui il tennis femminile (ieri a Madrid c’erano ancora qualche migliaio di biglietti disponibili per la finale a poche ore dal match mentre per quella maschile è tutto esaurito da tempo) potrebbe costruire un presente e un futuro di maggioro seguito.
Intanto la Swiatek si trova ora a un passaggio delicato della sua stagione dovendo difendere i 3.000 punti dei successi di Roma e Parigi nella passata stagione quando supero’ la Jabeur al Foro e Coco Gauff sulla terra dello Chatrier. Ora la distanza fra lei la Sabalenka è inferiore ai 2000 punti: un terreno perfetto per caricare di pathos i prossimi due tornei che potrebbero sancire un avvicendamento sul trono di prima giocatrice del pianeta. 

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