AGI – La prima settimana del 2022 per il mercato azionario potrebbe essere ancora positiva, ma poi gli esperti prevedono che le Borse inizieranno a frenare. “A pesare – spiega Antonio Cesarano, global strategist di Intermonte Sim – saranno due fattori. L’azione delle banche centrali, che è diventata più aggressiva per combattere l’inflazione. E il rallentamento dell’economia, che al momento è ancora quasi impercettiibile, ma che potrebbe diventare più forte nel secondo trimestre del 2022”.
“Prevedo dunque un primo trimestre volatile per i mercati – aggiunge Cesarano – Nei primi tre mesi del prossimo anno le banche centrali penseranno solo all’inflazione e inizieranno a rialzare i tassi. Tuttavia per il secondo trimestre prevedo un rallentamento delle manovre restrittive delle banche centrali, che inizieranno a preoccuparsi di più della crescita dell’economia e meno dell’inflazione”.
Come andrà Wall Street nel 2022?
Lo S&P 500 è salito del 27% nel 2021, dopo un aumento del 16% nel 2020 e un incremento del 29% nel 2019. Nonostante la pandemia nel 2021 lo S&P è salito al top dal 1995, chiudendo 77 volte a livello record. A livello settoriale brillano energia e immobili, con guadagni intorno al 40% per entrambi. Il Dow Jones quest’anno è cresciuto quasi del 19% e il Nasdaq di oltre il 21%.
Per il 2022 gli esperti si aspettano una frenata. Il motivo? Secondo il Wall Street Journal a ridurre gli indici azionari saranno gli attesi aumenti dei tassi di interesse da parte della Fed. Quando i tassi sono bassi, infatti gli investitori tendono puntare sulle attività di rischio come le azioni, mentre quando l’inflazione accelera e le banche centrali rialzano i tassi, il valore dei futuri guadagni delle società diminuisce e gli investitori trovano dei modi alternativi di far soldi.
“Abbiamo assistito a guadagni fuori dell’ordinario negli ultimi anni. E questo non normale”, ha detto Joseph Amato, presidente e direttore degli investimenti azionari di Neuberger Berman. “È stato un periodo straordinario di ritorni e la nostra aspettativa è che non vedremo prestazioni del genere nel 2022”.
Ovviamente le previsioni degli analisti sentiti dal Wsj divergono tra loro. Vediamo dunque quali sono le principali tendenze. Per lo S&P 500 nel 2022 13 banche e società di servizi finanziari prevedono che l’indice il prossimo anno si attesti a 4.940 punti, in rialzo di circa il 4,5% sopra il livello di fine dicembre.
Gli analisti di Bmo Capital Markets prevedono invece che lo S&P finisca quest’anno a 5.300 punti, il 12% sopra il livello attuale. Gli strateghi di Morgan Stanley, invece pronosticano lo S&P a quota 4.400, in calo del 6,9%. Insomma, gli esperti sono tutt’altro che concordi sull’andamento dei mercati azionari. A dimagrire nel 2022 sarebbero in particolare i titoli tecnologici. Microsoft, Nvidia, Apple, Alphabet e Tesla hanno rappresentato circa un terzo dei guadagni dello S&P di quest’anno.
Tesla ha scambiato la scorsa settimana a circa 123 volte i suoi utili annuali, mentre Nvidia ha scambiato circa 58 volte sopra i suoi profitti. I profitti delle grandi aziende Usa dovrebbero crescere il prossimo anno, anche se ad un ritmo più lento rispetto a quello supersonico di quest’anno. Gli analisti di Factset stimano che gli utili delle società dello S&P 500 aumenteranno del 9,2% nel 2022, rispetto al previsto +45% del 2021.
Il mercato del petrolio
Nel 2021 il prezzi del Brent hanno chiuso a quasi 78 dollari, in rialzo di circa il 50%. Gli esperti di Bank of America pronosticano un rialzo fino a 120 dollari nel 2022. L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha stimato che il mondo quest’anno ha consumato circa 96,2 milioni di barili al giorno, meno di quanto facesse prima dell’inizio dlla pandemia e prevede per il 2022 che la domanda globale torni ai livelli pre-coronavirus e cioè a circa 100 milioni di barili al giorno nel terzo trimestre del 2022.
Presto inizieranno audizioni per confermare Powell
Un fattore molto importante per i mercati all’inizio ddi quest’anno saranno le audizioni che inizieranno nei prossimi giorni al Senato per confermare Jerome Powell a capo della Fed. Joe Biden l’ha nominato, riconfermandolo nella carica, ma per ratificare questa decisione occorre il via libera del Senato. “Nove su dieci verrà confermato – commenta Cesarano – ma l’ufficialità in questi casi è importante. In questa fase il Congresso si muoveà all’opposto di quanto fece nel 2018, durante l’era Trump.
Allora tutti chiedevano a Powell di non rialzare i tassi, mentre ora i democratici gli stanno chiedendo l’opposto, perché vogliono che la Fed fermi l’aumento dell’inflazione in vista delle elezioni di midterm, che si terranno a novembre del 2022. Il timore è che l’inflazione faccia perdere potere d’acquisto agli americani, i quali potrebbero incolpare di questo i dem e non votarli a novembre”.
Oltre alle elezioni di midterm, il 2022 sarà importante per l’Italia, che a inizio anno dovrà scegliere il nuovo presidente della Repubblica. Ad aprile toccherà alla Francia votare per la riconferma o meno di Macron a capo dello Stato e ad ottobre in Cina si terrà l’incoronazione di Xi Jinping.