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Fca, authority Usa accusa: “Falsati i dati sulle emissioni”. L’azienda: “Non siamo come Volkswagen”

Gen 12, 2017

MILANO – Le Authority statunitensi accusano la casa automobilistica Fiat Chrysler di aver falsato i dati sulle emissioni. Dopo il Dieselgate che aveva travolto Volkswagen ma di fatto risparmiato l’ex casa torinese, ora gli strali dei controllori Usa si abbattono sul gruppo guidato da Sergio Marchionne. A farne le spese sono i titoli in Borsa che alla notizia crollano dell’11,8% a Wall Street e vengono congelati a Milano (segui in diretta), dove poi precipitano.

La notizia è stata lanciata dall’agenzia di stampa Associated Press citando alcune fonti ed è stata poi confermata dalla Agenzia per la Protezione ambientale americana. Quest’ultima ha ufficializzato di aver notificato a Fca violazioni del Clear Air Act, ovvero delle norme sulle emissioni, su circa 104.000 veicoli. Nella sua nota l’Epa ha sottolineato che Fca potrebbe incorrere in sanzioni civili. I veicoli sui quali sarebbe stato montato (senza esser dichiarato) il software che consente emissioni diesel più alte degli standard sono i Jeep Grand Cherokee e i Dodge Ram, con i motori diesel 3.0 degli anni 2014, 2015 e 2016.

Fca “ha schivato le regole ed è stata scoperta”, ha specificato l’Agenzia. Non comunicare l’esistenza di un software che influisce sulle emissioni di un’auto “è una seria violazione delle legge. Tutte le case automobilistiche devono giocare secondo le stesse regole”, ha messo in evidenza l’Epa. “Ancora una volta una casa automobilistica ha assunto una decisione per schivare le regole ed è stata scoperta”: l’Epa e le autorità della California “si sono impegnate a rafforzare i test con il caso Volkswagen, e questo è il risultato della collaborazione”.

Dal canto suo, la casa guidata da Marchionne ha fatto sapere che intende contestare le accuse: stando a quanto riferito da Cnbc, sosterrà che le emissioni non sono state violate e che intende collaborare con le autorità e l’amministrazione Trump.

Soltanto pochi giorni fa, sempre negli Usa e in particolare dal Salone dell’Auto di Detroit, il gruppo italo-americano sembrava avviato verso una luna di mile con la nuova presidenza in via di insediamento il 20 gennaio: dopo aver annunciato investimenti e la creazione di migliaia di posti di lavoro negli States, Fca si era guadagnata il ringraziamento pubblico del tycoon che ha recentemente sferzato tutte le cause automobilistiche intimandole a non delocalizzare la produzione in Paesi dalla manodopera più conveniente. E’ sempre recente l’accordo tra le Autorità Usa e Volkswagen, che pagherà altri 4 miliardi per il suo scandalo emissioni.

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