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WRC17. Citroen C3 WRC. Parla Yves Matton, il “Boss”

Dic 23, 2016
WRC17. Citroen C3 WRC. Parla Yves Matton, il “Boss”

Abu Dhabi – Il “Boss” non è uno che ami troppo parlare. Si direbbe che abbia la testa sempre altrove, e magari più avanti, di modo che è poco incline a distrarsi rispondendo a domande che lo costringono a ricominciare ogni volta da capo. Di sicuro è uno che è molto concentrato sul proprio lavoro, che interpreta in modo molto personale al punto che, dovesse dire la sua, sarebbe di gran lunga più interessante di quanto la routine delle circostanze lo costringe a fare. Magari è solo un’impressione…

Dunque se c’è uno che può essere davvero al passo con i risultati di un lavoro globale è “Boss” Yves Matton, ormai leggendario Team Principal di Citroen Sport, perfettamente a suo agio sotto le tende del Team o al reparto corse, un po’ “distratto” alle conferenze e alle occasioni più formali ma “statiche”. Ma la gente vuole sapere, e vuole sapere da capo. Quindi, desolé, ricominciamo.

Per farla breve – “Vincere? Aspettiamo di vedere come andranno i primi Rally, come si rivelerà concretamente la nostra Macchina, la C3 WRC, stiamo coi piedi per terra e puntiamo a vincere dei Rally!” – lo abbiamo capito, ma non è questo che è nella tradizione di una Fabbrica, Citroen, che solo cinque anni fa era ancora al centro di una parabola leggendaria. Come vogliamo raccontarla, allora? Che obiettivi realmente si collegano alla nuova, strepitosa C3?

«A che punto siamo e che obiettivi abbiamo? Io direi che possiamo ricominciare da capo e definire due strade e due direttrici di obiettivi. Da una parte la corsa al Titolo Costruttori. Dall’altra il Titolo Piloti. Son due cose un po’ diverse, anche che evolvono nello stesso contesto. Partiamo dal Titolo Costruttori. Se consideriamo gli elementi che realmente hanno un valore nel tempo, Hyundai è la più pronta di tutti in questa corsa. Ha la line-up di Piloti più omogenea per andare a punti, ha già tre vetture pronte per iniziare il Campionato e per presentarsi ad ogni Prova, una Squadra rodata e un programma che ha ben evoluto nel corso degli ultimi quattro anni. Al momento i favoriti sono loro. Per quanto riguarda il Campionato Piloti la situazione è un po’ diversa, perché al momento vedo tre Piloti in grado di battersi per la Corona, e noi abbiamo la fortuna di avere uno di questi tre, Kris Meeke. D’altra parte Kris non si è ancora battuto per un Campionato, non è mai stato “implicato” in un programma Factory completo, e quindi bisognerà prima vedere come sarà in grado di gestire tutto questo. Io non ho alcun dubbio sul fatto che Meeke è capace di vincere dei Rally, ma dobbiamo aspettare e vedere come evolveranno le cose.»

Aspettarsi e vedere da Meeke. E dai giovani?

«Dai giovani mi aspetto che nel 2018 siano capaci di andare in cerca di vittorie e di portare dei punti al Costruttore perché questo possa inseguire il suo Titolo di competenza. Dunque mi aspetto un’evoluzione costante lungo la prossima stagione per arrivare a quella successiva, già al Montecarlo 2018, in grado di inseguire degli obiettivi. Che arrivi tutto insieme o che arrivi tappa dopo tappa è una cosa che vedremo, loro hanno un anno per provare di essere in grado di poter inseguire i risultati che ci attendiamo da loro.»

Passiamo alla domanda più gettonata del momento: avete valutato la possibilità di arruolare Sébastien Ogier?

«Abbiamo avuto dei contatti con Seb Ogier. Quando c’è un Pilota che è 4 volte Campione del Mondo e per il quale senti rispetto e stima, è del tutto normale andare a vedere, mettersi in contatto. Questo non vuol dire che ci siano state delle negoziazioni, perché abbiamo deciso, nonostante quest’annuncio tardivo, che noi saremmo rimasti fedeli alle nostre strategie e alla nostra filosofia, ovvero quella di far correre Kris Meeke e dei Piloti giovani. Non è nel nostro DNA tornare indietro sulle decisioni prese. Quest’anno è anche un po’ diverso, a causa dell’arrivo delle nuove Vetture, e sarebbe comunque stato impossibile prevedere un’altra macchina per lui.»

Al momento della nostra decisione sulle strategie 2017 non c’erano Piloti francesi Campioni del Mondo sul mercato. Dopo, la scelta era tra tornare indietro e rimangiarsi parola data e filosofia, o continuare sulla strada degli impegni presi

Una Macchina totalmente nuova, dunque più cose che non si conoscono rispetto a quelle note. Si arriva in qualche modo a costruire dei punti di riferimento e quindi a lavorare su qualcosa di più concreto?

«Quel che è certo è che ci sono ben pochi elementi in comune tra la vecchia macchina e la nuova C3. Ma c’è una cosa che è comune, ed è la competenza e l’esperienza di Citroen Racing. Abbiamo un’Equipe molto stabile nel tempo, che è allo sviluppo e alla costruzione della quarta Macchina, e che ha un importante bagaglio di esperienze su vetture molto sofisticate tecnologicamente. Dunque c’è un certo “savoir faire” a Casa. Dopo, c’è un nuovo regolamento che, se proprio non si vuole considerare rivoluzionario, porta comunque un bel numero di nuove sfide nel WRC, e tra queste potevamo già raccogliere quelle che ci venivano dall’esperienza Touring Car, come la richiesta di prestazioni e affidabilità del motore, gli sviluppi dell’aerodinamica e delle appendici, e dal passato viene anche l’evoluzione dei differenziali, anche se in questo caso c’è bisogno di lavorare su uno solo. Poi c’è il lavoro specifico da fare sulle sospensioni, per esempio, sui freni, e tutto questo fa sì che si abbia a che fare con una vettura radicalmente nuova. »

Fantarally, lo sappiamo, ma avete un’idea di dove sono gli altri, e di dove potete collocarvi rispetto alla concorrenza?

«Eh, bella domanda. Ma difficilissima. Le informazioni che ci sono in giro sono quelle che si possono trovare su internet, nei video degli appassionati. Sono quelle che riferiscono alle fiche di omologazione, le poche voci dall’ambiente. Ma è molto difficile farsi un’opinione. Quello che penso è che nel complesso noi abbiamo una vettura molto omogenea, tutto “funziona” bene e secondo le aspettative della costruzione e dell’evoluzione fatta con i test, e tutto questo penso che è quello che ci aiuterà moltissimo all’inizio della stagione.»

E tra tutte queste, qual è la novità più difficile da gestire? Motore? Differenziali? Aerodinamica?

«Nessuna di quelle che hai citato, direi che la novità più difficile da gestire al momento potrebbe essere… la carrozzeria. Bisogna pensare, infatti, che è tutto nuovo e che i particolari di aerodinamica dovranno funzionare in condizioni molto diverse e mutevoli, dalla terra secca e abrasiva, per esempio, alla terra bagnata a fangosa che si appiccica aumentando enormemente il peso complessivo da sopportare, fino all’asfalto duro e impietoso. Tutto in un’implementazione importante delle prestazioni, e tutto quindi in un contesto assai delicato da gestire.»

Dai giovani mi aspetto che nel 2018 siano capaci di andare in cerca di vittorie e di portare dei punti al Costruttore perché questo possa inseguire il suo Titolo di competenza.

Appena due anni fa era bagarre in famiglia, esagerando un po’, poi avete deciso di rallentare per un anno, il tempo di definire l’effettività della C3, e al rientro si punta secco su Kris Meeke…

«Bagarre? No, io Meeke lo sostengo da molto tempo, è solo che alcune volte bisogna essere capaci di rendere l’approccio alle cose diverso, in modo che quelle cose si muovano. Non è nostra abitudine fare degli elettroshock, ma a volte si vede che servono. Me ne assumo totalmente la responsabilità, ma penso che il risultato finale è stato buono! La gestione dei Piloti è in ogni caso un argomento molto interessante, complicato, ma penso che i rapporti tra Kris, Citroen e me sono adesso molto buoni. È una relazione che sappiamo aver portato del buono a noi, ma allo stesso tempo il Pilota è cosciente di quanto di buono ha portato a lui. Noi sappiamo cosa può darci, e lui sa cosa possiamo dare a lui, insomma. C’è grande rispetto, e credo che se Kris ha deciso di rimanere con noi è perché era convinto che eravamo capaci di dargli una vettura competitiva.»

Completamente contenti del nuovo regolamento? Avete partecipato alla sua stesura?

«Sì, lo siamo. E siamo tra quelli che hanno partecipato, come del resto gli altri attori, a svilupparlo. Penso che abbiamo già centrato gli obiettivi a cui miravano, vale a dire una Macchina con più appeal per i Fans, che possa aumentare l’audience del WRC. In fondo è la finalità primordiale, riuscire ad attirare il maggior numero possibile di appassionati dalla nostra parte. Se è vero che prima una Citroen da Rally assomigliava nettamente alla Macchina del Signor “Tout le Monde”, ragione per cui quel Signore poteva sentirsi capace di fare tutto quello che facevano i Piloti, adesso le Macchine assomigliano di più a dei mezzi da corsa, e penso che quando gli appassionati le vedranno in Speciale si diranno che quelle persone che guidano quelle macchine sono delle persone di un altro livello, un po’ degli astronauti, e questo aumenterà la stima e la passione per questo “altro Mondo.»

Quindi passione e attrazione, audience. Ma sono l’anima degli argomenti degli specialisti del marketing! E non hanno pensato i vostri esperti francesi che sarebbe stato opportuno avere su questa Macchina francese quel Pilota francese?

«Al momento della nostra decisione sulle strategie 2017 non c’erano Piloti francesi Campioni del Mondo sul mercato. Dopo, la scelta era tra tornare indietro e rimangiarsi parola data e filosofia, o continuare sulla strada degli impegni presi. Per noi buona la seconda senza esitazioni. E poi non è che non fare niente con Sébastien Ogier nel 2017 vuol dire che non si possa fare altro in un futuro successivo.»

Volevamo ben dire! Ma non lo diciamo, e non ci resta quindi che un caloroso in bocca al lupo! Ve lo dicevamo che Yves Matton è uno che parla poco, se deve ricominciare tutto da capo a raccontare le solite storie. Invece si è rivelato un grande appassionato delle cose serie del suo lavoro, estremamente gioviale e simpatico. Onestamente uno degli ufficiali meno scontati e più interessanti dell’ambiente. Grazie, è stato un piacere. Auguri!

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