“Noi a Rieti non ci veniamo, ridateci i nostri morti”. E così è stato. Come chiesto a gran voce dagli sfollati di Amatrice, si svolgono oggi, nel loro paese e non più negli hangar dell’aeroporto di Rieti, la cerimonia funebre per i morti del terremoto nel Lazio, la grandissima parte di Amatrice e Accumoli. Funerali alle 18 ad Amatrice, “nella vostra città, come è giusto” aveva chiuso la questione il premier, dopo proteste e appelli. L’area individuata è quella nei pressi dell’Istituto Don Minozzi, vicino alle tendopoli. Non è chiaro al momento il numero dei feretri che saranno al funerale, che sarà celebrato dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili, e ancora non è stato reso noto se le bare potranno poi essere tumulate nel camposanto del paese o se molte di loro dovranno essere dirottate altrove perchè comunque anche il cimitero di Amatrice è stato colpito dal sisma, soprattutto la parte vecchia e anche numerose tombe di famiglia sono inagibili.
La contestata scelta di Rieti era stata presa per ragioni logistiche, per la viabilità che resta complicata e poi anche per l’allerta maltempo perchè in zona sono previsti temporali e un brusco calo della temperatura. Ma il cuore e l’emozione ha vinto su scelte più razionali. E intanto ancora scosse, da ieri sera ce ne sono state altre due con magnitudo superiore ai 3 e la Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha localizzato complessivamente 2553 eventi: 129 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 12 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0, il 24 agosto alle ore 04:33 nella zona di Norcia (PG).
In concomitanza con le esequie, il premier Renzi ha disposto una giornata di lutto nazionale. Alle esequie parteciperanno, come ad Ascoli, il presidente Sergio Mattarella, il premier Renzi e i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso.