ASCOLI PICENO – Ha dato voce, senza volerlo, alla commozione dei soccorritori di fronte alla morte di Giulia. “Il biglietto sulla bara doveva essere una cosa privata, solo mia”. Andrea De Filippo ha 27 anni, viene dall’Aquila e vive ad Ascoli. È un pompiere volontario e vorrebbe diventare effettivo. Mercoledì sera, quando il corpo della bimba di 9 anni è stato trovato accanto a quello di sua sorella Giorgia, ancora viva, era a Pescara del Tronto come privato.
Perché quel biglietto?
“La storia di Giulia mi ha toccato al cuore. Ero lì ma non ho partecipato direttamente alle ricerche, ho aiutato a spostare sassi e detriti. La bimba è stata recuperata dalle squadre dei vigili del fuoco che hanno lavorato per ore sulle macerie”.
Quando ha deciso di scrivere?
“Venerdì. Ho portato il foglietto alla camera ardente vicino all’ospedale di Ascoli, per descrivere il dolore che provavo. Non credo mi abbia notato nessuno quando lo poggiavo sulla bara. Poi sono andato via: ai funerali, sabato, sono rimasto fuori”.
Sa che il suo biglietto ha fatto il giro del mondo grazie alla rete e ai giornali?
“Sì ma non sono un eroe. Anche perché conosco bene i terremoti, appena ho capito cosa era successo mi sono mosso per dare una mano, come hanno fatto tanti altri. E dopo ho deciso di scrivere quella lettera per la bambina e la sua famiglia. Tutto qui”.
Si aspettava di diventare uno dei simboli di questi giorni?
“Assolutamente no, e quello che sta succedendo mi dà molto fastidio. Mi cercano in tanti per quelle parole che volevo fossero soltanto mie. Alla fine sono stato messo in difficoltà”.
In che senso?
“Si è detto e scritto che sono un vigile del fuoco. Non è vero, non ero lì con loro, ma da solo. E infatti nel biglietto non faccio cenno ai pompieri. Ora temo che questa storia faccia innervosire il comando, di finire nei guai”.
E perché quelle frasi dovrebbero innervosire qualcuno?
“Non so, temo si pensi che l’ho fatto per farmi pubblicità. Ho paura delle critiche dei miei compagni di corso per pompiere volontario. Voglio solo sparire da sotto i riflettori”. Forse anche per questo, ieri sera, Andrea ha cancellato il suo account Twitter, dove aveva scritto che “aver contribuito a scavare e rintracciare questa bambina è stato devastante ” e, prima, per invitare la presidente della Camera Laura Boldrini a dare le case agli sfollati e non a quei “parassiti” dei migranti. Questo prima di scrivere la lettera che ha commosso tutti.