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Il post di Renzi: «Torno a casa davvero»

Dic 11, 2016

Torno a Pontassieve, come tutti i fine settimana. Entro in casa, dormono tutti. Il gesto dolce e automatico di rimboccare le coperte ai figli, un’occhiata alla posta cartacea arrivata in settimana tanto ormai con internet sono solo bollette, il silenzio della famiglia che riposa. Tutto come sempre, insomma. Solo che stavolta diverso. Con me arrivano scatoloni, libri, vestiti, appunti. Ho chiuso l’alloggio del terzo piano di Palazzo Chigi. Torno a casa davvero. Inizia cos un lungo post pubblicato in piena notte da Matteo Renzi su Facebook e Twitter nel giorno in cui lascia palazzo Chigi. Renzi ha confermato cos che l’ipotesi di un reincarico non sul tavolo. In mattinata arriva la convocazione ak Quirinale alle 12,30 per l’attuale ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.

Ho sofferto a chiudere gli scatoloni

Ho sofferto a chiudere gli scatoloni ieri notte, non me ne vergogno: non sono un robot. Ma so anche che l’esperienza scout ti insegna che non si arriva se non per ripartire. E che nei momenti in cui la strada pi dura che si vedono gli amici veri, l’affetto sincero. Grazie a chi si fatto vivo, stato importante per me, ha proseguito Renzi. Confermando il suo impegno in politica: Ci sentiamo presto, amici, la promessa con cui chiude il messaggio.

Quando torni a casa, di notte https://www.facebook.com/matteorenziufficiale/posts/10154393610124915

Matteo Renzi(matteorenzi)

Mille giorni di governo davvero fantastici

Ripercorre i mille giorni davvero fantastici di permanenza al governo, fa l’elenco impressionante delle riforme, ma annuncia anche che il suo non un addio alla politica: non ci stancheremo di riprovare e ripartire. Sono stati, scrive, mille giorni di governo fantastici. Qualche commentatore maramaldo di queste ore finge di non vedere l’elenco impressionante delle riforme che abbiamo realizzato, dal lavoro ai diritti, dal sociale alle tasse, dall’innovazione alle infrastrutture, dalla cultura alla giustizia.

Delusione per la riforma costituzionale

Certo – scrive ancora – c’ l’amaro in bocca per ci che non ha funzionato. E soprattutto tanta delusione per la riforma costituzionale. Un giorno sar chiaro che quella riforma serviva all’Italia, non al Governo e che non c’era nessuna deriva autoritaria ma solo l’occasione per risparmiare tempo e denaro evitando conflitti istituzionali. Ma quando il popolo parla, punto. Si ascolta e si prende atto. Gli italiani hanno deciso, viva l’Italia. Io pero’ mi sono dimesso. Sul serio. Non per finta. Lo avevo detto, l’ho fatto.

L’ultima fiducia mercoled con 170 voti

Ricorda che il suo governo ha i voti in Parlamento. Di solito si lascia Palazzo Chigi perch il Parlamento ti toglie la fiducia – ricorda il premier dimissionario – Noi no. Noi abbiamo ottenuto l’ultima fiducia mercoled, con oltre 170 voti al Senato. Ma la dignit, la coerenza, la faccia valgono pi di tutto. In un Paese in cui le dimissioni si annunciano, io le ho date. Ho mantenuto l’impegno, come per gli 80 euro o per l’Imu. Solo che stavolta mi piaciuto meno:-).

Non ho il paracadute del seggio elettorale

Torno semplice cittadino. Non ho paracadute. Non ho un seggio parlamentare, non ho uno stipendio, non ho un vitalizio, non ho l’immunit. Riparto da capo, come giusto che sia. La politica per me servire il Paese, non servirsene. Poi fa gli auguri a chi andr a palazzo Chigi dopo di lui. E racconta che nei prossimi giorni sar impegnato in dure trattative coi miei figli per strappare l’utilizzo non esclusivo della taverna di casa: pi complicato di gestire la maggioranza. E lancia un messaggio ai milioni di italiani che vogliono un futuro di idee e speranze per il nostro Paese dico che non ci stancheremo di riprovare e ripartire. Ci sono migliaia di luci che brillano nella notte italiana. Proveremo di nuovo a riunirle. Facendo tesoro degli errori che abbiamo fatto ma senza smettere di rischiare: solo chi cambia aiuta un Paese bello e difficile come l’Italia.

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