Porsche sugli scudi in Cina: ad aggiudicarsi la 6 Ore di Shanghai è stata la 919 Hybrid n.1, affidata a Brendon Hartley, Mark Webber e Timo Bernhard. Seconda posizione per la Toyota TS050 Hybrid n.6, nelle mani di Kamui Kobayashi, Stéphane Sarrazin e Mike Conway. A completare il podio è la vettura gemella, la TS050 Hybrid n.5, di Anthony Davidson, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima. Con questo risultato, Porsche si laurea campione del mondo costruttori con una gara d’anticipo; la lotta per il titolo piloti, invece, è ancora aperta.
La Porsche 919 Hybrid n.1, scattata dalla pole position e affidata a Brendon Hartley, ha preso la testa della corsa nelle prime fasi di gara; alla prima staccata dopo lo start, Sébastien Buemi, impegnato sulla Toyota TS050 n.5, al via dalla prima fila, ha sopravanzato Hartley, ma il neozelandese si è rifatto poco dopo, sul rettifilo. Subito dopo, la Safety Car è entrata in pista per via di una collisione che ha visto protagoniste l’Oreca 05 Nissan n.45 preparata dalla Manor e affidata a Mathias Becke, e l’Aston Martin Vantage n.97 di Richie Stanaway; Beche è finito in testacoda, e Stanaway non è riuscito ad evitarlo. Entrambe le vetture sono state costrette al ritiro.
Dopo il rientro ai box della Safety Car, Hartley ha guadagnato terreno sul secondo classificato, Buemi. Più indietro, Neel Jani, al volante della vettura gemella, la Porsche 919 Hybrid n.2, è stato protagonista di una rimonta che lo ha visto sopravanzare Lotterer, sulla R18 e-tron quattro n.7 e Conway, sulla Toyota TS050 Hybrid n.6. Jani è riuscito poi a balzare al secondo posto approfittando delle ambasce di Lucas di Grassi, sulla R18 e-tron quattro n.8, costretta ad una seconda sosta all’inizio della seconda ora di gara a causa di un malfunzionamento del rifornimento al primo pit stop.
Timo Bernhard, al volante della Porsche 919 Hybrid n.1 per due stint consecutivi, ha allungato considerevolmente sulla vettura seconda classificata, la Toyota TS050 Hybrid n.6, riuscita con Kamui Kobayashi a sopravanzare la 919 Hybrid n.2, affidata a Marc Lieb. Anche la vettura gemella della casa giapponese, la TS050 Hybrid n.5, ha superato la 919 Hybrid n.2, agguantando la terza posizione, persa, però, nella quinta ora di gara. Ambasce continue, invece, per le due Audi R18 e-tron quattro: ai problemi nei pit stop per la n.8 si sono sommati gli inconvenienti a livello di bilanciamento della n.7. Come se questo non bastasse, le due vetture della casa di Ingolstadt sono arrivate anche al contatto.
Nella quinta ora di gara, le due Toyota TS050 Hybrid n.5 e n.6 si sono portate in seconda e terza posizione, rispettivamente, ai danni della Porsche 919 Hybrid n.2, riuscita però a risalire in seconda posizione a poco più di 60 minuti dal termine della corsa. Nell’ultima ora della gara, Kamui Kobayashi, sulla TS050 Hybrid n.6, ha avvicinato la 919 Hybrid n.2 e l’ha superata. Anche la vettura gemella, la TS050 Hybrid n.5, ha poi avuto la meglio sulla Porsche, balzando in terza posizione.
Quarta è proprio la Porsche 919 Hybrid n.2, affidata a Neel Jani, Marc Lieb e Romain Dumas, davanti all‘Audi R18 e-tron quattro n.8, di Lucas di Grassi, Oliver Jarvis e Loic Duval; la vettura gemella, la R18 e-tron quattro n.7, di André Lotterer, Benoit Tréluyer e Marcel Fassler, è solo sesta. Vittoria tra le LMP1 private per la CLM P1/01 n.4 della ByKolles Racing, nelle mani di Simon Trummer, Oliver Webb e Pierre Kaffer.
Nella classe LMP2, vittoria per l’Oreca 05 Nissan n.26, preparata dalla G-Drive Racing e affidata a Will Stevens, Roman Rusinov e Alex Brundle. Completano il podio la Ligier JS P2 n.30 preparata dalla Extreme Speed Motorsports, di Tom Blomqvist, Sean Gelael e del nostro Antonio Giovinazzi, e la Ligier JS P2 Nissan n.43 della RGR Sport by Morand, nelle mani di Bruno Senna, Ricardo Gonzales e Filipe Albuquerque. A laurearsi campione del mondo, però, è la Signatech Alpine n.36, affidata a Nicolas Lapierre, Stéphane Richelmi e Gustavo Menezes; quest’ultimo è il primo alfiere americano nella storia ad aggiudicarsi un titolo FIA.
Ottima prestazione del nostro Antonio Giovinazzi, in grado di portarsi in prima posizione con la Ligier JS P2 n.30, scattata dalla terza piazzola in griglia, nelle prime due ore della gara. Durante le ore centrali della corsa, però, il comando è passato nelle mani della Oreca 05 Nissan n.26, preparata dalla G-Drive Racing.
Doppietta per Ford nella classe LMGTE Pro: ad imporsi è stata la GT n.67, affidata a Andy Priaulx e Harry Tincknell, davanti alla vettura gemella, la n.66, nelle mani di Stefan Mucke e Olivier Pla; terzo posto per la Ferrari 488 GTE n.51 di James Calado e Gimmi Bruni, preparata da AF Corse. Ford ha dominato la corsa in questa categoria; se la GT n.67 ha gestito la gara senza problemi al comando, la vettura gemella, la n.66, è stata vittima di una foratura, scivolando in quarta posizione.
Grazie ad Olivier Pla, la n.66 è riuscita a rimontare al secondo posto, avendo la meglio in una serrata battaglia con la Ferrari 488 GTE n.51, affidata a James Calado. In LMGTE Am, ad avere la meglio sulla concorrenza è stata la Aston Martin V8 Vantage n.98, affidata a Paul Dalla Lana, Pedro Lamy e Mathias Lauda.