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Wall Street contrastata dopo il flop del Ryancare. In calo lo spread

Mar 24, 2017

MILANO – Ore 10.30 Borse europee deboli in apertura sulla scia della chiusura piatta di Wall Street di ieri. Piatte Londra e Francoforte,Milano perde lo 0,2% mentre Parigi arretra dello 0,34%. Lo slittamento sul voto per il provvedimento che dovrebbe sostituire l’Obamacare ha provocato una netta frenata degli inidici Usa, che ha hanno terminato la seduta tutti poco sotto la parità. La Borsa di Tokyo ha archiviato invece le contrattazioni in territorio positivo, aiutata dal ripiego dello yen, dopo vari giorni di guadagni. L’indice Nikkei dei 225 principali titoli ha guadagnato lo 0,93%. Da diversi giorni i mercati si interrogano ormai sulla possibilità che il piano di stimoli fiscali promesso da Trump, e che ha contribuito a spingere al rialzo i listini Usa, possa avere tempi più lunghi. In Italia oggi si guarda con attenzione al vertice al Tesoro tra il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il vicepresdiente della Commissione europea Valdis Dombrovskis mentre resta bollente il dossier bancario che riguarda Mps e le banche venete.

Apertura positiva per lo spread. Il differenziale tra Btp a dieci anni e il Bund tedesco viaggia a 182,5 punti base, mentre il rendimento del bond decennale italiano si attesta al 2,251 per cento. All’apertura delle borse europee l’euro resta sotto 1,08 sul dollaro. La moneta unica europea viene scambiata con il biglietto verde a 1,0798.

Fitta l’agenda degli appuntamenti macroeconomici. In mattinata è già arrivato il il Pmi manifatturiero giapponese, che secondo la lettura preliminare si è attestato a marzo a 52,6 punti dai 53,3 punti della passata rilevazione. L’attività delle imprese manifatturiere e dei servizi sale oltre le previsioni in Germania a marzo e segna un rialzo a sorpresa in Francia, dando un segnale d’ottimismo in vista delle presidenziali. Gli indici dei direttori acquisti (Pmi) segna un rialzo a 57,6 in Francia da 55,9, ai massimi dal maggio 2011, contro attese per una frenata a 55,8. L’indice tedesco sale a 57 da 56,1, quando gli economisti si aspettavano un calo a 56.

In lieve calo, secondo l’Istat, i flussi commerciali verso i Paesi extra Ue: le esportazioni si contraggono del 4,7% su base mensile, le importazioni dello 0,4%. Il surplus commerciale è

pari a 1,717 miliardi, inferiore a quello dello stesso mese del 2016 (+2,607 mld). Nel pomeriggio si aspettano negli Usa anche quelli sugli ordinativi dei beni durevoli.

Lieve aumento, all’avvio dei mercati, per il prezzo del petrolio che segna però un passivo settimanale dell’1,9%. Il contratto sul Wti del Texas con scadenza a maggio aumenta così dello 0,3% mentre il Brent sale dello 0,2% a 50,68 dollari. Fra gli investitori resta l’incertezza sui prezzi dovuta al livello di produzione e delle scorte Usa mentre il prossimo vertice Opec si terrà non prima di maggio. In lieve calo l’oro sui mercati: il lingotto viene scambiato a 1243 dollari l’oncia (-0,2%). Il metallo mette comunque a segno un rialzo settimanale dell’1,1%.

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