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Venezuela, Guaidó attacca l’ “usurpatore” e Maduro denuncia i golpisti – Sky Tg24

Mag 2, 2019

Continua a crescere la tensione in Venezuela, all’indomani delle due imponenti mobilitazioni a favore e contro il governo chavista. La crisi nel Paese ha innescato anche un vero e proprio braccio di ferro tra Washington e Mosca, con accuse reciproche e minacce. Il leader dell’opposizione autoproclamatosi presidente Juan Guaidó ha chiesto ai suoi militanti di accompagnarlo per ottenere la fine della “usurpazione” del potere da parte di Maduro. E, in un tweet, ha attaccato l’avversario: vuole ostentare “un controllo” sulla situazione “che non ha”. Mentre quest’ultimo ha celebrato “la sconfitta della destra golpista” che “voleva portare il Paese alla guerra civile” (FOTO). Negli scontri, un 24enne è morto a La Victoria e una donna di 27 anni è deceduta dopo essere stata colpita da una pallottola nel quartiere di Altamira di Caracas.

Le mobilitiazioni e gli scontri in Venezuela

Sul decesso della 27enne è intervenuto Guaidó che ha dichiarato: “Mi impegno a far sì che la sua morte in sala operatoria pesi molto su coloro che hanno deciso di sparare su un popolo che ha deciso essere libero”. Via Twitter, ha poi aggiunto che “questo deve finire e gli assassini dovranno farsi carico dei loro crimini”. Ieri, la giornata di protesta dei sostenitori di Guaidó, si è inserita nell’Operazione Libertà che “terminerà quando l’attuale capo dello Stato ‘illegittimo’ avrà abbandonato il Palazzo di Miraflores”. In vari punti di Caracas, e anche in alcune località venezuelane, ci sono stati incidenti fra gruppi di opposizione e Guardia nazionale bolivariana (Gnb) che secondo le ong di difesa dei diritti umani hanno causato decine di feriti. Guaidò ha poi annunciato che a partire da oggi inizierà un programma di scioperi scaglionati nell’amministrazione pubblica. Da parte sua Maduro, rivolgendosi alla ‘Marea rossa’ chavista che ha partecipato alla sua manifestazione, ha sostenuto che si è trattato di “una delle marce più grandi della storia”. Mentre il ministro della Difesa e capo della Forza armata nazionale boliviariana (Fanb), generale Vladimir Padrino Lopez, ha rivolto ieri sera dall’ospedale militare di Caracas un severo avvertimento a Guaidó, chiedendogli: “Fino dove arriverà la tua impunità?”.

Il braccio di ferro tra Usa e Russia

Ma cresce anche il braccio di ferro tra Usa e Russia, sul Venezuela. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha rinfacciato al collega americano Mike Pompeo di non aver escluso un’azione militare Usa nel Paese sudamericano, invitando Washington a non immischiarsi. Altrettanto dura la replica di Pompeo, che ha accusato la Russia (e Cuba) di voler “destabilizzare” il Venezuela insistendo perché Mosca cessi immediatamente le attività di sostegno a Maduro.

Data ultima modifica 02 maggio 2019 ore 10:03

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