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Varianti Covid, viaggi in Europa limitati nelle zone «rosso scuro» – Corriere della Sera

Gen 22, 2021

Le varianti del Covid-19 preoccupano molto l’Ue, dice la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che spiega che serve una nuova mappatura e saranno previste zone rosso scuro per le aree in cui la situazione epidemiologica peggiore e per le quali sar chiesta — ma saranno gli Stati a decidere — quarantena e test. Mentre il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, al termine della videoconferenza tra i leader Ue convocata per promuovere un approccio coordinato al Covid, indica i punti di intesa: frontiere interne aperte a beneficio del mercato unico ma restrizioni per viaggi non essenziali; necessit, pi volte sottolineata anche dalla Commissione, di garantire un sequenziamento genomico dei test positivi al Covid, per il monitoraggio delle varianti.

invece troppo presto per arrivare a un accordo sul certificato vaccinale come documento di viaggio proposto dalla Grecia, e sostenuto da Spagna e Malta. Restano i dubbi di molti, con in testa Francia, Germania e Olanda. Ma i leader Ue sono favorevoli a un documento per fini medici. La sanit competenza esclusiva nazionale, per questo il coordinamento tra i governi Ue non semplice.

Ieri il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha alzato il livello di guardia nel suo ultimo report, in cui valuta come molto alta la probabilit dell’introduzione e della diffusione nell’Ue e nello Spazio economico europeo di varianti di Sars-CoV-2 che destano preoccupazione. Per questo raccomanda di evitare viaggi non essenziali. E invita gli Stati a prepararsi a un rapido aumento del rigore nelle misure di risposta nelle prossime settimane per salvaguardare la capacit sanitaria e per accelerare le campagne di vaccinazione. Intanto, dopo un dibattito iniziato in dicembre, gli Stati Ue hanno finalmente approvato all’unanimit una raccomandazione – non vincolante -, fortemente sostenuta da Berlino, che stabilisce un quadro comune per il riconoscimento reciproco dei risultati dei test Covid in tutta l’Ue e sull’uso dei test rapidi antigenici. L’obiettivo continuare a consentire gli spostamenti transfrontalieri per permettere il funzionamento del mercato unico.

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