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Una startup italiana ha trasformato un film in Nft per venderlo all’asta

Lug 13, 2021

AGI – Dopo gli oggetti da collezione digitali, i giochi online e soprattutto dopo l’esplosione della crypto art (ricordate la vendita monstre da 69 milioni di un’opera di Beeple, la terza in assoluto per valore di un’artista vivente?) gli NFT, i Not Fungible Token (tecnicamente dei certificati digitali), sbarcano sul grande schermo.

L’opera “La leggenda di Kaspar Hauser” di Davide Manuli, prodotta da BlueFilm, è stata resa accessibile in 62 scene NFT che verranno messe all’asta il 31 luglio sulle piattaforme digitali OpenSea, Rarible e Crypto.com. Il progetto è stato realizzato da EY, multinazionale della consulenza aziendale, con il suo team di esperti in blockchain, e da una startup italiana, CinTech, attiva nel settore della blockchain. Un’idea che in un momento storico come questo, in cui l’arte, la cultura e l’intrattenimento sono alle prese con la crisi post-Covid e i cambiamenti imposti dalla trasformazione digitale, può rappresentare una strada innovativa per rilanciare l’industria cinematografica.

La blockchain conquista l’intrattenimento

Per realizzare questo progetto EY, in particolare, si è occupata di disegnare una visione imprenditoriale scalabile per un settore, come quello dell’entertainment, nuovo a questo tipo di tecnologie. Inoltre, EY ha seguito la parte strategica e operativa che ha portato alla definizione e creazione proprio dei 62 NFT del film tramite la sua soluzione proprietaria blockchain.ey.com, con la pianificazione del processo di vendita. “Questo progetto consente di sfruttare la nostra nuova soluzione proprietaria EY OpsChain per realizzare dei Non Fungible Token su Blockchain Ethereum e creare una copia digitale dei diversi frame del film – ha spiegato Giuseppe Perrone, EY EMEIA Blockchain Leader – è sicuramente un’idea innovativa a cui siamo orgogliosi di aver creduto e partecipato da subito perché siamo convinti che potrà costituire un nuovo modo di creare valore a sostegno dell’intero settore cinematografico, ma non solo. Le potenzialità di questa tecnologia sono moltissime e possono essere sfruttate in tutti i settori: dallo sport alla cultura, il turismo e così via”. 

Cinema e Nft

CinTech nasce nella primavera del 2021 dall’intuizione di Renato Pezzi, Jacopo e Nicolò Lucignano, tre italiani guidati dalla loro passione per l’innovazione e il mondo dell’entertainment che per primi al mondo hanno immaginato un nuovo modo di concepire il prodotto “film” legandolo alla tecnologia NFT. “Con questa operazione vogliamo dimostrare a coloro che sono in possesso di contenuti e asset digitali come sia possibile innovare il proprio business model creando nuovi flussi di ricavi e fonti di finanziamento” hanno precisato i tre fondatori dell’azienda”.

Un documentario sui Not Fungible Token. Con la vendita di questo primo film in NFT, poi, la compagnia ha in programma di riutilizzare parte dei ricavi per la creazione di un docufilm proprio sul fenomeno degli NFT. “Un esempio di come si possa dare vita ad un’economia circolare che permette di impiegare i proventi derivanti dalla vendita dei token per la produzione di nuovi film, opere d’arte ed altro ancora”.

Una nuova piattaforma. CinTech, EY e BlueFilm, sono anche a lavoro su iniziative simili a questo primo progetto nei settori dello sport, del turismo, della cultura e dell’intrattenimento. Inoltre è in cantiere la realizzazione di una piattaforma online dove sarà possibile acquistare, scambiare e creare asset digitali collezionabili, attraverso logiche orientate alla gamification.

i numeri degli Nft

Secondo i dati di DappRadar, nella prima metà del 2021 le vendite di NFT hanno totalizzato 2,47 miliardi di dollari (nei 12 mesi precedenti il volume d’affari si era attestato a 13,7 milioni di dollari). Tra i contenuti messi in vendita nei mesi scorsi in formato NFT c’è il codice sorgente del web scritto dall’inventore Tim Berners-Lee (4,5 milioni di dollari), il primo post di Jack Dorsey su Twitter (2,9 milioni di dollari) e appunto l’opera dell’artista Beeple (battuta da Christie’s a 69,3 milioni di dollari). 

C’è anche Banksy. Ma non è finita. Il 22 luglio andrà all’asta la versione NFT di Spike, opera di Banksy. L‘originale, che è stata creata in Palestina dal celebre street artist, attualmente è di proprietà del tenore Vittorio Grigolo, co-fondatore di Valuart, la piattaforma che metterà all’asta l’opera (il 50% del ricavato dell’asta andrà in beneficenza).

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