• 15 Ottobre 2024 18:31

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Uccise l’orsa Amarena. Chiesto il processo per un allevatore, “agì con crudeltà”

Ott 2, 2024

AGI – E’ stata firmata la richiesta di rinvio a giudizio per Andrea Leombruni, il 58enne, allevatore di San Benedetto dei Marsi, che la notte del 31 agosto dello scorso anno uccise con un colpo di carabina l’orsa Amarena, mettendo in fuga i suoi due cuccioli. Il gup del Tribunale di Avezzano, (L’Aquila) Daria Lombardi, ha fissato l’udienza preliminare per il 23 dicembre prossimo, alle ore 9, notificando la decisione al Pm Maurizio Maria Cerrato che ha svolto le indagini, agli avvocati difensori Berardino Terra e Mario Guanciale e a ben 36, tra enti e persone individuali, parti offese.

 

Questi i reati contestati all’allevatore: il primo “perche’ esplodendo un colpo di fucile caricato con munizionamento artigianale atto ad arrecare il maggior danno possibile e a tal fine confezionato, volontariamente cagionava la morte dell’orsa denominata e conosciuta come Amarena”, con l’aggravante “dell’aver agito con crudeltà correlata all’assenza di valida giustificazione nelle modalità, stante la volontà di uccidere l’animale, e di proporzione rispetto al bene patrimoniale protetto (alcuni volatili presenti nel pollaio posto a pertinenza dell’abitazione), nonchè alla presenza con l’animale di due cuccioli di orso non ancora autosufficienti, e volta dunque all’eliminazione degli stessi in ragione delle loro condizioni di debolezza”.

 

Il secondo reato, “perchè con le sue condotte e in particolare esplodendo un colpo di fucile all’interno delle pertinenze della propria abitazione, ma comunque all’aperto e in luogo accessibile a terzi e in direzione di luoghi pubblici e abitati, con la traiettoria ad altezza d’uomo, con proiettile ad alta offensività, creava pericolo per la pubblica incolumità”.

 

L’uomo ha sparato per uccidere e Amarena, colpita al polmone a distanza ravvicinata da una carabina, non ha avuto scampo. Come confermato dalle perizie, l’orsa madre di due cuccioli che fortunatamente le sono sopravvissuti è collassata dopo essere stata colpita, rimanendo a terra priva di vita. Le indagini della Procura hanno confermato che “l’orsa al momento dello sparo era innocua”. Molte le associazioni che si sono costituite parte civile e fra queste: il Parco Nazionale d’Abruzzo, il comune di San Benedetto dei Marsi, Michela Vittoria Brambilla per la Lega Italiana per la difesa degli animali, il WWF, l”Associazione Salviamo l’Orso Marsicano, la Lav, Lipu, l’associazione Zampe. 

 
 

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