La guida autonoma è divenuto il centro di gravità attorno al quale ruota tutto il mondo dell’automobile. Negli ultimi mesi, stiamo assistendo ad un vero proliferare di avvistamenti di muletti e auto governate dai computer. Uno dei più grandi costruttori del mondo, Toyota, prova ad offrire il proprio personale punto di vista sulla vicenda.
«Un’auto completamente a guida autonoma non è ciò che stiamo cercando.» commenta Seigo Kuzumaki, assistant chief safety technology officier del brand. «La nostra priorità è ridurre il numero di incidenti.»
Google sta già testando la propria flotta su strada, con Uber e Delphi che hanno già annunciato la volontà di realizzare servizi di taxi a guida autonoma. Kuzumaki annuncia, inoltre, che Toyota sarà pronta nel 2020 a realizzare un sistema di guida assistita capace di accelerare, frenare e sterzare in autostrada, chiamato Highway Teammate. Dopo questo step evolutivo, si passerà allo studio di uno Urban Teammate, capace di replicare tutte le features appena elencate anche in città.
Un’altra incognita è rappresentata dal tempo morto in cui si dovrebbe verificare il passaggio dei comandi dal guidatore al computer e viceversa. «Questo non è minimamente un aspetto da sottovalutare. Si tratta forse di uno degli aspetti sui quali focalizzarsi maggiormente, dato che è uno dei più pericolosi.» continua Kuzumaki, come riportato su Automotive News.
Il mondo dell’automobile si sta dividendo in due fronti, su questo aspetto. Da un lato abbiamo Google, che ha deciso di eliminare completamente volante e pedaliera: se l’auto dovesse avere un problema, si fermerà da sola a bordo strada. Delphi pensa di sostituire gradualmente la componente umana entro il 2019. Toyota, invece, vuole sempre avere un guidatore sui sedili anteriori. «Il divertimento di guida è un concetto molto importante per noi» conclude Kuzumaki.