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Tornano le Giornate di Primavera Fai, oltre 750 luoghi aperti in 400 città

Mar 23, 2023

AGI – Domani e domenica torna l’appuntamento con le Giornate di Primavera del FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano, evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, coinvolgendo praticamente tutte le regioni. Sarà la 31ma edizione di questo particolare incontro tra il pubblico e i luoghi solitamente inaccessibili o poco noti. E in questa occasione sono oltre 750 i luoghi visitabili in 400 località. Continuando così, dopo 31 anni, a scrivere quella che il presidente del FAI, Marco Magnifico, definisce “una sorta di Enciclopedia spontanea” scritta dalle Giornate e che “a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano”.

Per avere un’idea di cosa sia questo evento, si pensi che sono stati finora quasi 12 milioni i visitatori dei 14.790 luoghi aperti in 6.400 località italiane dalla prima edizione, nel 1993. Oltre 150.000 i volontari che si sono avvicendati, 344.560 i cosiddetti ‘Apprendisti Ciceroni’, per lo più studenti. Nella prima edizione i luoghi aperti furono 50 in 30 città, 500 i volontari e 30.000 i visitatori. Finora il record di visitatori lo detiene l’edizione del 2019 con 770.000 presenze.

Quest’anno, tra le aperture ci sono 170 luoghi di culto, 180 palazzi e ville, 40 castelli, 50 borghi, 22 aree archeologiche, 10 tra campanili e torri, 50 musei e 10 mostre, 10 biblioteche, 8 teatri, 20 luoghi di archeologia industriale, 3 centrali idroelettriche, 3 osservatori astronomici, 2 mulini, 2 orti botanici, 4 negozi storici, 1 albero monumentale. Sarà in azione la Rete dei Volontari del FAI: 131 Delegazioni, 107 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 8 Gruppi FAI Ponte tra culture.

L’evento è anche occasione di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi, è possibile infatti sostenere il FAI con l’iscrizione a quota agevolata, con un contributo libero partecipando a queste Giornate e, fino al 2 aprile, con l’invio di un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sara’ di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.

In questi due giorni, grazie a migliaia di volontari si avrà l’opportunità di scoprire e riscoprire tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero. Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Ai volontari si affiancano almeno 15mila studenti delle scuole italiane – nel ruolo di ‘Apprendisti Ciceroni’ – formati per l’occasione.

Ma un ruolo importante lo hanno anche le centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti. Infatti, grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e questo ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, si sono ritrovati con l’avere un valore culturale da promuovere e soprattutto da condividere.

Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, è la chiave di volta del successo delle Giornate FAI di Primavera. Come pure altrettanto largo e trasversale è il ventaglio di luoghi e storie da scoprire o approfondire, nascosti e inediti, curiosi e sorprendenti, originali e affascinanti, magari proprio dietro casa: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani, e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi.

Non a caso in occasione della presentazione di questo appuntamento il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha parlato di “appuntamento importante dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico della nostra nazione” e di “un’iniziativa che unisce l’Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile. Per salvare il nostro patrimonio bisogna amarlo e, prima ancora, conoscerlo”.

Le aperture più interessanti 

A Roma, Villa Bonaparte, sede dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede dal 1950, costruita due secoli prima, ma rivisitata in stile Impero da  Paolina Borghese Bonaparte, che ne fu proprietaria dal 1816. Proprio attraverso il  suo giardino, nel 1870 le truppe del Regno d’Italia aprirono la “Breccia di Porta Pia”; sarà eccezionalmente visitabile anche Palazzo Piacentini-Vaccaro, inaugurato nel 1932 come Ministero delle Corporazioni e dall’anno scorso sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: monumentale edificio razionalista, conserva le grandi vetrate disegnate da Mario Sironi.

A Milano, Palazzo Marino, capolavoro dell’architetto manierista Galeazzo Alessi, che lo costruì tra 1557 e 1563, ricco di sale decorate con stucchi e affreschi, sede del Comune di Milano dal 1861. Porte aperte alla storica sede RAI di corso Sempione, realizzata nel 1939, dove si visiteranno spazi operativi e studi di registrazione.

A Vicenza aprirà il neo-palladiano Palazzo Loschi Zileri Dal Verme, dove al piano nobile si percorreranno le stanze affrescate e impreziosite da arredi neoclassici e numerose opere d’arte.

A Bolzano, due centri di ricerca internazionali, NOI Techpark ed EURAC Research, nati dalla riqualificazione di due grandi complessi degli anni Venti e Trenta, che da “ferita” culturale, tanto da rischiare l’abbattimento, sono diventati poli di eccellenza.

A Genova, visite a Palazzo Doria Spinola, sede della Prefettura, dal 2006 patrimonio dell’Unesco come parte del sistema dei Rolli. Costruito intorno al cortile rinascimentale a doppio loggiato, svela innumerevoli sale affrescate.

A Bologna, un percorso tra i luoghi del sapere, dall’Accademia delle Scienze, in attivita’ dal 1890, che ebbe tra i suoi soci Galvani, Marconi, Einstein e Marie Curie e conserva affreschi di Pellegrino Tibaldi, alle aule storiche della Biblioteca Universitaria, aperta al pubblico nel 1756 e ancora dotata di tutti gli arredi originali, alla quattro-cinquecentesca Palazzina della Viola, oggi sede di uffici dell’Universita’, con affreschi di Prospero Fontana e Amico Aspertini.

Sempre in Emilia Romagna, ad Argenta (Ferrara), visite all’Impianto idrovoro di Saiarino, in stile eclettico, inaugurato da Vittorio Emanuele III nel 1925 e cuore del grande sistema di bonifica del fiume Reno.

In Toscana, ecco a Siena l’apertura straordinaria, nel centenario della sua fondazione, dell’Accademia Chigiana, ospitata in uno dei palazzi più antichi della città, dove saranno visitabili la sala da concerti, le sale ottocentesche, con una collezione artistica di grande importanza e spazi mai aperti in precedenza, come la biblioteca e la cappella di San Galgano.

In Abruzzo, a Ocre (L’Aquila), lo scenografico Convento di Sant’Angelo, in posizione spettacolare su uno sperone roccioso che si affaccia sulla valle dell’Aterno.

In Campania, a Napoli, in piazza del Plebiscito, aprirà Palazzo Salerno, oggi sede del Comando forze operative Sud dell’Esercito, costruito nel 1775, che cela arredi e ben due giardini che offrono una vista spettacolare sul golfo, come quella che si gode dalla Vigna di San Martino, al Vomero, coltivata sin dal Medioevo.

In Puglia, percorsi legati ai paesaggi rurali storici e alla secolare vocazione agricola della regione: dalle 625 Fosse Granarie di Cerignola (Foggia), l’ultimo esempio in Capitanata di una modalita’ di conservazione del grano attestata dal 1225, a una serie di itinerari in provincia di Lecce incentrati sulla coltura degli ulivi, dai frantoi ipogei di origine medievale a due progetti legati al dramma della ‘xylella’. In Sardegna, a Tempio Pausania (Sassari), si visiterà l’ex Carcere La Rotunda, che fu attivo dal 1847 al 2012, caratterizzato dalla struttura circolare che permetteva un rigido controllo dei detenuti. Previste inoltre aperture e visite straordinarie per gli iscritti alla Fondazione o per chi si iscriverà al FAI online o in piazza in occasione della manifestazione.

Tra queste, a Torino aprirà Palazzo Perrone di San Martino, con sale di rappresentanza e un maestoso scalone affrescato nel Settecento, mentre al Tribunale di Venezia, palazzo progettato da Sansovino nel 1553, si potrà accedere alle aule storiche: la sala della Corte d’Assise, inaugurata nel 1871 e resa celebre per il processo del 1907 a Maria Tarnowska, accusata di aver istigato l’omicidio di un amante, e l’aula Manlio Capitolo, progettata da Carlo Scarpa, di cui conserva tutto l’arredo originario.

E ancora, a Firenze visite alla Fondazione Roberto Longhi, nata nel 1971 in quella che era stata la dimora di uno dei padri della storia dell’arte, che conserva la sua importante collezione, con capolavori quali il ‘Ragazzo morso da un ramarro’ di Caravaggio e il ‘Cristo morto trasportato al sepolcro’ di Battistello Caracciolo. 

A Roma si entrerà a Villa Wolkonsky, residenza dell’ambasciatore britannico, con un itinerario incentrato sul parco, che conserva 27 arcate dell’acquedotto neroniano e una serra con una collezione archeologica, e a Villa Lubin, sede del CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, edificio del primo Novecento all’interno del parco di Villa Borghese; a Catanzaro visite agli appartamenti privati del prefetto e al sontuoso salone di rappresentanza del palazzo in stile eclettico della Prefettura.

Ma anche i borghi e i loro patrimoni sono come sempre protagonisti delle Giornate FAI: ad esempio, a Maniago (Pordenone), cittadina celebre per i suoi fabbri sin dal XV secolo, apriranno alcune importanti realta’ artigianali; visite anche a Staffolo (Ancona), borgo ellittico cinto da mura sui colli del Verdicchio, che conserva tra l’altro uno strumento del grande organaro settecentesco Gaetano Callido; a Tagliacozzo (L’Aquila), dove saranno aperti straordinariamente diversi palazzi privati, e a Irsina (Matera), cittadina abitata da 500 persone di 18 nazionalità diverse con importanti opere d’arte, tra cui una statua attribuita ad Andrea Mantegna.

Per tenere alta l’attenzione sulle fragilità del nostro Paese, alcune visite riguarderanno luoghi colpiti da calamità naturali, come Vajont (Pordenone), borgo nato alla fine degli anni Sessanta per accogliere gli abitanti della valle colpiti dalla tragedia, di cui ricorre il sessantesimo anniversario; Tolentino (Macerata), con il grandioso complesso della Basilica di San Nicola, danneggiato dal sisma del 2016 e, sempre nelle Marche, Barbara (Ancona), nel territorio dell’alluvione del fiume Misa.

Attenzione riservata alla “cultura della natura”, dove l’opera virtuosa dell’uomo si intreccia con l’ambiente, dai Giardini all’italiana di Villa Ravizza ad Arcore (Monza-Brianza), evocazione in stile barocchetto realizzata a inizio Novecento, al Bacino del Rio Grande di Amelia (Terni), nato tra epoca romana e Medioevo, di cui si auspica il ripristino della funzionalità idrica; visite tra natura e archeologia anche alla Piramide etrusca di Bomarzo (VT), altare monumentale di 2300 anni fa all’interno di un bosco; approfondimenti sulle coltivazioni all’Istituto agrario di Macerata, tra le scuole agrarie piu’ antiche d’Italia, immerso nella campagna e dotato di vigneti, un oleificio, una cantina storica e numerosi laboratori.

Non mancano le aperture più curiose, come il Centro culturale IKEDA per la pace a Corsico (Milano), il più grande centro buddista d’Europa, che ha portato a un’ampia riqualificazione urbanistica; la sede della Navigazione Lago Maggiore, ad Arona (Novara), dove saranno visitabili il cantiere dedicato alla riparazione dei battelli, le officine e alcune motonavi storiche; gli Archivi di ricerca Mazzini di Massa Lombarda (Ravenna), che attraversano la storia del costume del Novecento e rappresentano il pù grande archivio di moda d’Europa; a Perugia, la Scuola di automazione della Banca d’Italia, complesso di edifici immerso in un parco di oltre 6 ettari; a Ercolano (Napoli) il Real Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato nel 1841.

A Palermo, l’Aula Bunker dell’Ucciardone, costruita nel 1985-86 all’interno del carcere per ospitare il Maxiprocesso. E anche i Beni del FAI, dal Piemonte alla Sicilia, dal Trentino alla Sardegna, partecipano alla grande festa delle Giornate di Primavera e saranno aperti eccezionalmente a contributo libero. Per la prima volta nel 2023 si potrà scoprire Villa Caviciana a Gradoli (Viterbo), la prima azienda agricola della Fondazione appena presentata, che si estende sulla sponda settentrionale del Lago di Bolsena – con 20 ettari di vigneti, 35 di oliveti e 86 di bosco e pascoli – e che produce olio, vino e miele.

Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Fino a domenica la Rai sarà in prima linea a sostegno del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico. Rai è infatti Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2023, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del servizio pubblico. Infine, le Giornate FAI di Primavera 2023 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Dal FAI il grazie, alla vigilia di questo impegnativo appuntamento, per la collaborazione da parte del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo”, e un ringraziamento viene espresso all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata e per aver concesso in questa occasione l’apertura di suoi beni, oltre che alla Direzione centrale degli Affari dei Culti e l’amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno per aver concesso l’apertura della Chiesa e Chiostro di Sant’Agostino a Palermo.

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