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Torino: “Perché ho usato l’ironia sui problemi dell’università italiana”

Feb 17, 2017
Non si aspettava tanta gloria: “Ci tenevo a parlare della condizione dell’università italiana, perchè troppe volte si danno per scontate cose che non lo sono affatto” spiega Marco Rondina, rappresentante degli studenti nel consiglio d’amministrazione del Politecnico di Torino, esponente del collettivo di sinistra Alter.polis. L’altro giorno, durante l’inaugurazione dell’anno accademico, ha conquistato la platea con un discorso di otto minuti. Il rettore Marco Gilli lo ha abbracciato, il ministro Carlo Calenda si è complimentato . Il suo video sul web ha ottenuto molti apprezzamenti. Ventidue anni, studente di ingegneria informatica, originario del Pesarese, Rondina ha iniziato descrivendo scenari idilliaci per l’università italiana e solo quando ha citato la “disoccupazione giovanile prossima allo zero” la platea si è accorta che il suo messaggio era ironico.

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Rondina, come le è venuta l’idea di un discorso simile?

“Ho detto cose che tutti già sapevano, ma mi piaceva l’idea di dare una visione utopistica di ciò che dovrebbe essere il sistema universitario italiano. Ho approfondito il piano “Industria 4.0” del governo e mi sembra assurdo che tutta la discussione sulla formazione si riduca alla creazione di lauree professionalizzanti”.

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