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Tiangong1 ritarda: rientro sulla Terra rimandato alla notte tra domenica e lunedì – Rai News

Mar 31, 2018
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31 marzo 2018

Colpa del Sole, che in questi giorni è così tranquillo da rendere l’atmosfera talmente rarefatta e quieta da rallentare la discesa della stazione spaziale cinese verso la Terra. L’impatto di Tiangong1 con l’atmosfera terrestre, previsto inizialmente per l’alba di Pasqua, è slittato così alla notte tra domenica e lunedì.

Quanto alle finestre temporali di rischio per l’Italia, ne sono state indicate quattro: la prima con rientro tra le 04,25 e 04,55 ora italiana; la seconda tra le 05,58 e le 06,58; la terza tra le 07,30 e le 08,00; la quarta tra le 09.02 e le 09,32 di lunedì, tutte sempre ora italiana e su diverse porzioni del territorio.

Dire probabilità o finestre di rischio equivale a dire orbite, cioè i passaggi che la stazione spaziale cinese fa sorvolando – in avvicinamento – la Terra. La eventuale dispersione fuori traccia di detriti potrebbe avvenire su una fascia ridimensionata a più/meno 120 km rispetto alla precedente valutazione.

La probabilità d’impatto al suolo – la cosiddetta ‘casualty expectancy’ – a livello mondiale resta contenuta tra le latitudini inizialmente indicate: 44 N e 44 S. Si tratta di una delle aree più popolose della Terra, basti pensare che comprende città come Los Angeles, New York, Rio De Janeiro, Madrid, Roma, Nuova Dehli, Sydney, Hong Kong e Tokyo.

Può anche accadere che la rete di sistemi radar di più agenzie spaziali- europee, asiatiche e statunitense- che stanno seguendo il rientro della stazione spaziale possano ‘perdere’ il contatto e quindi non accorgersi dell’eventuale caduta da qualche parte diversa dalle terre emerse o comunque terre dove sia poi possibile accorgersi della presenza di detriti, assolutamente da non toccare perché potrebbero ancora contenere sostanze contaminanti e pericolose, e quindi solo personale altamente specializzato e adeguatamente protetto potrebbe farsi carico del recupero. Ci sono infatti intervalli anche lunghi di ore successivi a tre-quattro orbite e durante i quali i radar non possono tenere d’occhio la stazione. E magari accade che proprio allora c’è il fine corsa della Tiangong 1. E il mistero su che fine abbia fatto potrebbe durare anche un bel po’.

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