• 4 Maggio 2024 8:37

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Tav, gare al via come previsto. Ecco perché ha vinto Salvini

Mar 10, 2019

I bandi della Telt partono o vengono rinviati? Perdiamo i fondi Ue o no? La risposta chiara: la procedura di gara, sia pure in una fase iniziale di preselezione, parte e i fondi Ue sono salvi, almeno per ora. Eppure, intorno a questi due interrogativi si consumata buona parte della giornata di ieri fra anticipazioni e precisazioni, cavilli procedurali e trucchi mediatici. La risposta era per chiara fin dal mattino, quando Il Sole 24 Ore.com aveva anticipato la lettera inviata da Giuseppe Conte alla societ italo-francese.

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PER SAPERNE DI PI / LA RISPOSTA DI TELT

Il premier chiede al tempo stesso alla Telt di soprassedere dalla comunicazione dei capitolati di gara, al fine di evitare che soggetti terzi possano formulare offerte per la realizzazione dell’opera e di adoperarsi per non pregiudicare gli stanziamenti finanziari posti a disposizione dall’Unione europea. Questa seconda condizione impone – come ha chiesto la commissione Ue – che si avvii una procedura di gara. stata la stessa Telt, nella lettera di risposta a Conte, a dire che partono gli avis de marchs (inviti a presentare candidatura).

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I bandi sono rinviati, aveva precisato Palazzo Chigi in una nota che per non aveva da obiettare sugli avvisi. Non l’aspetto lessicale (bando o avviso) quel che conta, bens che tipo di procedura si avvia.

In casi di grandi opere quasi sempre si procede con una procedura ristretta che comincia con una fase non vincolante di raccolta delle candidature delle imprese. La stazione appaltante raccoglie le candidature, poi seleziona le imprese da invitare alla fase della presentazione delle offerte. Non ci sar neanche bisogno di un nuovo bando.

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Nulla di nuovo. Telt far quello che – come precisa il direttore generale Mario Virano nella lettera a Conte – aveva in programma di fare. Con tanto di clausola di dissolvenza, vale a dire la facolt per la stazione appaltante in qualunque momento di non dare seguito alla procedura senza che ci generi oneri per la stazione appaltante stessa n per gli Stati.

Il messaggio di Palazzo Chigi aveva per un forte contenuto politico, rivolto soprattutto all’interno dei Cinque stelle che infatti commentavano: bandi rinviati di sei mesi. il bicchiere mezzo vuoto visto dai Cinque stelle. Ma il bicchiere, in realt, sui bandi di gara, mezzo pieno. E la vittoria della Lega.

Viceversa, i Cinque stelle possono vantare la scelta annunciata dal premier – con toni molto forti – di voler avviare una fase formale di revisione del trattato franco-italiano. Una partita non facile e non breve che rafforza la clausola di dissolvenza dei bandi e la possibilit fra qualche mese di sospendere la gara avviata. Una partita che dovr tener conto di rapporti di forza interni alla coalizione di governo dopo il voto europeo e dei rapporti in Europa. Potr portare alla cancellazione dell’opera o anche solo a un risparmio per l’Italia dell’ordine di 1,5-1,7 miliardi.

L’unico imprevisto, domani, pu essere se i consiglieri francesi della Telt la prendessero male e decidessero di fermarsi scaricando la responsabilit sul governo italiano per i troppi vincoli. Ma i toni della lettera di Virano a Conte (preso atto delle posizioni dei due governi) sembrano escluderlo.

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