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Svolta sul caso Bergamini. Nuova perizia: “È morto soffocato”

Ott 29, 2017

REGGIO CALABRIA – Denis Bergamini non si è suicidato lanciandosi contro un camion in corsa, ma è stato soffocato. Secondo indiscrezioni sono queste le conclusioni della perizia chiesta dal procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla, che riapre il caso Bergamini a quasi 28 anni esatti dalla morte del calciatore del Cosenza.

Un suicidio, secondo la sua fidanzata dell’epoca, Isabella Internò, che ad inquirenti e investigatori ha sempre raccontato che il 18 novembre del 1989, dopo un’accesa discussione, il giovane centrocampista si sarebbe spontaneamente tolto la vita, lanciandosi sotto un camion sulla statale 106, all’altezza di Roseto Capo Spulico (Cosenza). Ma i familiari e gli amici di Denis non le hanno mai creduto. E anche magistrati e investigatori hanno sempre espresso dubbi sulla sua versione dei fatti.

Per questo la donna in passato è finita sotto indagine, al pari dell’autista del camion che ha investito il calciatore, Raffaele Pisano. Sebbene tanto l’autopsia, come le simulazioni del Ris negli anni abbiano messo in dubbio la dinamica dell’incidente raccontato dai due, non ci sono mai stati elementi sufficienti per procedere contro di loro e le due inchieste sono state archiviate. Adesso però, la nuova perizia chiesta dalla procura e disposta dal gip di Castrovillari, potrebbe segnare una svolta, perché per la prima volta c’è una ricostruzione alternativa della morte del calciatore, che cambia completamente il quadro.

Se Bergamini è stato soffocato, tanto Internò come Pisano hanno mentito. E da quasi trent’anni c’è un assassino a piede libero. I magistrati lo cercano da tempo. Da quando il procuratore capo Facciolla ha aperto la terza inchiesta sulla morte del calciatore, le indagini sono state portate avanti a largo raggio. Un nuovo avviso di garanzia è stato recapitato nei mesi scorsi a Internò e Pisano, ma i due potrebbero non essere gli unici nel mirino della procura.

Gli investigatori hanno battuto nuove piste e sono stati ascoltati nuovi testimoni, che secondo alcune fonti avrebbero disegnato scenari inediti e indotto i magistrati a iscrivere nuovi sospetti sul registro degli indagati. Chi siano, al momento, non è dato sapere. Tutto viene tenuto sotto stretto riserbo, ma nuove svolte potrebbero non tardare ad arrivare.

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