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“Su Tap la ministra Lezzi faccia esame di coscienza”: il sindaco di Melendugno replica a M5S

Ott 29, 2018

“Quando fu candidata al Senato la ministra Barbara Lezzi firmò, insieme a tutti gli altri candidati M5s, un impegno scritto per cercare di fermare Tap da eletta. E, il giorno dopo il suo giuramento da ministra, mi telefonò per dire che avremmo lavorato insieme al ministro dell’Ambiente per trovare il modo di fermare Tap”.

Lo scrive il sindaco di Melendugno, Marco Potì, in un post pubblicato sulla sua pagina facebook, in cui replica al videomessaggio della ministra per il Sud, Barbara Lezzi, che ha affidato ai social la risposta alle pressanti richieste di dimissioni che giungono dal Salento, dopo che il Governo ha fatto sapere che la realizzazione del gasdotto Tap non può essere bloccata.

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“Abbiamo ascoltato, increduli e delusi, le parole della senatrice Lezzi, nominata ministro, su Tap – dice il sindaco di Melendugno – non ho mai chiesto le sue dimissioni, nè quelle dei suoi colleghi. Facesse lei da sola i conti con la propria coscienza. Non le ho mai detto di non tornare nel Salento. Io non sono nessuno per dirlo o impedirlo. Può farlo come, quando, dove vuole. A testa alta o a capo chinato. Non mi sembra di averla offesa durante un incontro pubblico presso una bella associazione di Lecce, in cui si fa cultura e si parla di politica, con la P maiuscola. Criticata forse. Offesa mai”.

Il sindaco contesta poi la parte del videomessaggio in cui Lezzi definisce Potì “teppistello, che fa parte di una genealogia di baroni che a Melendugno l’ha fatta da padroni”, dichiarando che “Melendugno non è una baronia, ma un paese democratico e civile. Da sempre e per sempre e non solo quando riconosce a lei il 62% dei consensi. Vittorio Potì, un gigante della politica rispetto alla signora, è scomparso nell’ottobre del 2011, il trattato internazionale è stato ratificato nel dicembre del 2013″.

Il sindaco ricorda inoltre “le decine e decine di volte in cui la senatrice Lezzi ha dichiarato di considerare, proprio come molti di noi e come ci insegnano professori di fama e competenza riconosciuta, il progetto Tap una follia ingegneristica ed uno stupro per il nostro territorio. Ricordiamo bene le parole prima della campagna elettorale del 2013 dell’onorevole Teresa Bellanova, pronta ad incatenarsi se Tap si fosse realizzata a San Foca. E ricordiamo altrettanto bene le critiche feroci e condivisibili della senatrice Lezzi verso l’onorevole Bellanova, quando quest’ultima affermava, una volta nominata viceministro, che su Tap non si poteva fare nulla perché erano stati presi impegni internazionali e rilasciate tutte le autorizzazioni”.

“Continueremo a combattere questa battaglia contro una gigantesca lobby internazionale – conclude Potì rivolto alla ministra – con o senza di lei, rimanendo convinti che Tap sia sempre una follia ingegneristica ed una violenza per il nostro Salento”.

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