Stretta normativa sulle violazioni in materia di etichettatura dei prodotti alimentari e di mangimi.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni e del ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha approvato oggi in esame definitivo due decreti legislativi che disciplinano le sanzioni applicabili in caso di violazione di regolamenti europei a tutela dei consumatori.
Il primo riguarda la violazione delle disposizioni sul le indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari. Con il provvedimento, ha sottolineato una nota di Palazzo Chigi, si predispone l’apparato sanzionatorio, costituito da sanzioni amministrative pecuniarie, per le violazioni degli obblighi contenuti nel regolamento (il numero 1924 del 2006, ndr) relativamente, in modo particolare, alle prescrizioni circa l’etichettatura di presentazione e di pubblicit degli alimenti. In base al provvedimento, i compiti di vigilanza e controllo sull’adempimento degli obblighi fanno capo al ministero della Salute, alle Regioni, alle Province autonome di Trento e Bolzano e alle Asl, secondo gli ambiti di rispettiva competenza. Restano ferme comunque le attribuzioni dell’Autorit garante della concorrenza e del mercato in materia di pubblicit ingannevole e di pubblicit comparativa.
Il secondo dlgs riguarda le sanzioni per disciplina le violazioni delle disposizioni del regolamento europeo 767 del 2009 sull’immissione sul mercato e l’uso dei mangimi. Il provvedimento, ha illustrato Palazzo Chigi, stabilisce che le sanzioni saranno applicate al responsabile dell’etichettatura o all’operatore del settore dei mangimi. Saranno previste sanzioni specifiche per l’uso ingannevole di claim e dell’etichettatura facoltativa in genere. Saranno, inoltre, modulate le sanzioni per il mancato rispetto delle tolleranze di etichettatura, a seconda che si tratti di una discrepanza dei tenori analitici (ceneri, fibra etc.) o dei livelli di additivi. Verranno poi previste sanzioni pi gravi per le condotte che compromettono la sicurezza dei mangimi, quali l’immissione sul mercato di mangimi contaminati senza le indicazioni di etichettatura previste o di materiali soggetti a divieto di utilizzo nei mangimi.
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