Si possono vedere – in diretta o in differita – su molti siti web, tramite pc, tablet o smartphone. Ma nulla, proprio nulla vale la visione delle stelle cadenti nel buio della notte, magari sdraiati su un bel prato o sulla spiaggia, accanto a persone a cui si vuole bene: figli, genitori, amici, compagni o compagne. Quello delle stelle cadenti infatti il grande spettacolo annuale che il cielo ci regala nei giorni attorno alla ricorrenza di San Lorenzo, come se fossimo in un gratuito e infinitamente grande cinema all’aperto. Vale la pena, quindi, di lasciar dormire per qualche ora sonni tranquilli alla tecnologia.
Quest’anno, poi, le stelle cadenti potranno essere anche pi numerose e belle degli anni passati. Secondo quanto assicurano gli esperti, e speriamo abbiano ragione, con un po’ di fortuna ne potremmo vedere a decine e decine ogni ora, meglio dopo la mezzanotte, quando la Luna sar calata oltre l’orizzonte. Benissimo, anche se in fondo a noi basterebbe vederne un paio per poterci emozionare e stupire di nuovo come bambini.
Le “stelle cadenti”, innanzitutto, stelle non sono, ma granelli di polvere di cometa, delle dimensioni da un solo millimetro a meno di un centimetro, ossia meno di un pisello. Quelle che vedremo in queste notti e che provocano le lunghe strisce blu-verdi in cielo sono in realt la polvere lasciata dalla cometa ricorrente Swift-Tuttle, nota da tempo: quando si avvicinano al Sole questi corpi celesti, come abbiamo visto dalle immagini ravvicinate della C67/P fotografata dalla sonda Rosetta, emettono un misto di gas, vapore anche di acqua e piccole particelle solide.
Stelle cadenti, sar una super notte di San Lorenzo
Ci che succede molto semplice: il calore, la radiazione e il vento solare che provengono dalla nostra stella, e sono ovviamente pi forti quando la cometa si avvicina al sole, tendono a far evaporare e in parte sublimare lo strato di ghiaccio e polvere che ricopre la superfice della cometa stessa.
Quando qualcuno di questi granelli entra nell’atmosfera terrestre, a un’altezza dal suolo compresa tra i 100 e gli 80 chilometri, si surriscaldano enormemente, arrivando a oltre 1.500 gradi, e trasmettono la loro energia all’aria che le circonda. Insieme, aria e granello, creano per noi la striscia sfavillante e diversamente colorata a seconda dell’elemento che compone la polvere, che vediamo per qualche attimo e ci riempie di stupore e d’emozione, ogni volta, come se fosse la prima.
I granelli di polvere che ci regalano lo spettacolo sono miliardi e miliardi, solo pochi entrano nell’atmosfera, e viaggiano compatti in una specie di nuvola che gira attorno al Sole, come un banco di nebbia in cui la nostra Terra entra una volta all’anno per vari giorni.
“Per vedere al meglio le stelle cadenti, cercate una postazione con poche luci artificiali e guardate verso nordest dove si trova il radiante delle Perseidi”
La coda di una cometa, come la Swift-Tuttle, da cui si sono staccate le future Perseidi, pu essere lunga anche 100 milioni di chilometri. E la piccola cometa – ricordiamo che le Perseidi sono lunghe circa 10 chilometri o poco pi e hanno la densit della pietra pomice – non ce la fa a tenere tutti questi granelli di polvere attaccati a s. Cos questi si staccano formando delle nuvole cosmiche che restano in orbita attorno al Sole per un qualche anno, come prescrivono le ineludibili leggi della meccanica celeste.
La Terra una volta all’anno passa in mezzo a queste “nuvole” come un’auto attraversa un banco di nebbia. Quest’anno la nebbia pi fitta, diciamo cos, perch pare che Giove possa avere compattato la nube di polvere con la sua forte interazione gravitazionale, da colosso del sistema solare che, ricordiamo, che potrebbe contenere migliaia di volte il nostro pianeta, e questo fa sperare che un numero molto maggiore di granelli entrer nell’atmosfera per regalarci il miglior spettacolo degli ultimi anni
Le particelle entrano nell’atmosfera a velocit relativa elevatissima, da 10 a 60 chilometri al secondo, e in realt il fenomeno frequente in vari periodo dell’anno: in pratica, di stelle cadenti ce ne sono vari gruppi quasi ogni mese. I veri estimatori prediligono quelle che si vedono nei cieli invernali, pi limpidi. Certo altra cosa vederle in spiaggia o in montagna con un bel tepore, altro stare a 20 gradi sotto zero per guardare il cielo.
Visto poi che siamo in vacanza, o comunque probabilmente un po’ pi rilassati del solito, per una volta concediamoci una licenza poetica e mescoliamo scienza e usanze un po’ superstiziose, e pensiamo a uno o pi o desideri da esprimere quando vedremo una, o meglio pi, stelle cadenti. Anche perch, lo ricordiamo, il termine “desiderare” deriva dal latino, “de” (essere privati), e “sidera” (stelle), quindi essere privati delle stelle e voler tornare al pi presto a vederle, dato che, come diceva Seneca, “Se le stelle, anzich brillare continuamente sul nostro capo, non si potessero vedere che da un solo punto della Terra, gli umani non cesserebbero dal recarvisi per contemplare le meraviglie dei Cieli”.
Per riassumere in queste sere, meglio fino al 12 ma va bene anche dopo, trovare una postazione poco illuminata da luci artificiali, aspettare, preferibile ma non obbligatorio, che la Luna tramonti verso mezzanotte e guardare verso nordest dove il “radiante delle Perseidi”, cos si chiamano le stelle cadenti di questo periodo, dalla zona da cui sembrano arrivare: la costellazione del Perseo.
Se il cielo fosse coperto non disperiamoci, si possono vedere fino a fine mese. Fenomeno affascinante, che ci fa incontrare con l’infinito, forse pi delle tante fantastiche scoperte che l’Astrofisica sta regalandoci in questi anni, e che stato cantato da poeti immensi come Virgilio nell’Eneide, Dante Alighieri, Paradiso canto XV, fino a Trilussa e Pascoli, o per venire incontro ai pi giovani anche da Ligabue e Bob Marley, oltre che fare da sfondo a uno dei pi bei film dei fratelli Taviani. Lasciamoci affascinare anche noi in queste notti un po’ magiche.
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