MILANO – Ore 10.15. Il mancato declassamento da parte di S&P, che si è espressa venerdì sull’Italia confermando il rating ma rivedendo l’outlook da stabile a negativo, fa tirare un sospiro ai nostri titoli di Stato. Lo spread in mattinata cala sotto la soglia dei 300 punti a 299, dai 308 della chiusura dell’ultima seduta, con il rendimento del titolo decennale italiano al 3,33%. Uno slancio che riflette una giornata comunque positiva per tutti i listini, in cerca di recupero dopo una settimana difficile per tutte le piazze finanziarie. Milano guadagna l’1,1%, Londra sale dello 0,86%, Francoforte dello 0,31%. A Parigi gli scambi sono invece bliccati per un problema tecnico. In Asia Tokyo parte bene ma inciampa verso il finale e termina a -0,16%.
Tra i dati macroeconomici attesi, per l’Italia a settembre 2018 l’Istat stima un aumento congiunturale dello 0,4% dei prezzi alla produzione dell’industria mentre su base annua registra una crescita del 4,7%. Fari puntati anche sui sei miliardi di Bot a 6 mesi messi all’asta dal Tesoro. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti attesi il deflatore dei consumi, i redditi delle famiglie e la spesa per consumi a settembre.
Petrolio in calo, tra il timore di un rallentamento della crescita economica, specie nei Paesi emergenti e le incertezze sulle sanzioni all’Iran. I future sul Light crude Wti cedono 24 cent a 67,35 dollari e quelli sul Brent vanno giù di 34 cent a 77,28 dollari al barile. Oro in calo a 1231 dollari l’oncia.