• 11 Maggio 2024 5:37

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Napoli irrefrenabile: nessuno va in gol così

Feb 22, 2017

di Antonio Giordano

mercoledì 22 febbraio 2017 09:34

NAPOLI – Un girone fa, e sembra quasi un’altra vita, si fermò l’orologio biologico del Napoli: 1-0 a Bergamo, a quindici giorni esatti dallo 0-0 di Marassi con il Genoa, appena a tre mesi dall’addio di Higuain. Diciotto partite per lasciarsi alle spalle ogni dettaglio di quel malinconico pomeriggio, e persino il dato – mica irrilevante – che intanto s’era fermato anche Milik, il capocannoniere di quel tempo: se ne è volata mezza stagione, la storia è ripartita, portandosi appresso quella ventata d’allegria ch’è dentro un gol.

SALVATORE ESPOSITO A CASTEL VOLTURNOTUTTO SUL NAPOLI

NATURA RIBELLE – C’è un Napoli che non si ferma mai, neppure quando perde: è una squadra a trazione anteriore, con dentro di sé una propria vocazione al divertimento e verrebbe da dire anche una natura assai ribelle; è un mosaico pazzesco, un tazebao impressionate, multietnico, nel quale si combinano la potenza d’un polacco, l’eleganza d’uno slovacco, la leggerezza d’un belga, la leggerezza d’uno spagnolo e lo stile d’un napoletano, miscelate con varie caratteristiche ancora e ancora, direbbe De Laurentiis, con quel pizzico di «cazzimma» (perdoni il lettore) che evidentemente aiuta.

DICIOTTO GRADI – Questa giostra deliziosa o infernale, dipende dai punti di vista, che in campionato non ha rivali (sessanta gol segnati, sei in più della Roma che non scherza mica e che l’anno scorso fece meglio, alla fine della stagione; sette in più dei campioni d’Italia della Juventus; venti in più dell’Inter di Icardi) s’è rimessa in moto dopo quei ceffoni presi a Bergamo e dintorni, perché a cinque giorni dalla sconfitta arrivò pure la notizia dell’infortunio di Milik: sono diciotto partite consecutive che il Napoli segna, lo ha fatto – chiaramente – con grandi e piccini, lo ha fatto abusando della propria, solenne verticalità, di quella tendenza a correre tanto e sempre in avanti, a osare, a cercare gli angoli di passaggio, a porsi un obiettivo. L’ultima volta in cui il Napoli è andato a sbattere contro un muro, ci mise del suo Gian Piero Gasperini, che era già riuscito un anno prima con il Genoa (a Marassi) a contenere la mareggiata avversaria, un’onda anomala che si è abbattuta sul campionato alle spalle con le sue ottanta reti e nella stagione con centosei gol, record di sempre.

Leggi l’articolo completo sull’edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close