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Schiaffo 5Stelle alla Lega: quota 100 è temporanea – Il Messaggero

Apr 7, 2019

«Se mai ci sarà la recessione, noi metteremo in sicurezza le fasce più deboli». Ora che la previsione di gennaio si è avverata, Luigi Di Maio e il M5S provano a cambiare registro e studiano come rimodulare le due misure bandiera in modo da evitare che prosciughino tutto il disponibile. Ma se sul Reddito si fanno i conti per cercare come stringere al massimo la platea, su Quota100 il disegno pentastellato è più radicale e passa per un sostanziale stop alla misura per l’anno a venire.

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LE BANDIERE

Ieri l’altro a palazzo Chigi di questo, e di come rilanciare l’export, hanno discusso il premier Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo Economico Di Maio. Insieme i due hanno ovviamente anche parlato del Def che il ministro Tria porterà al consiglio dei ministri di martedì sera. Dopo settimane trascorse a discutere di pensioni e reddito-social, sentire Di Maio preoccuparsi dei problemi delle imprese che esportano può sorprendere, anche se i segnali di un recupero di realismo si sono cominciati ad avvertire da quando tutti gli istituti di ricerca – e non solo quello di Bankitalia – hanno dato per certa una crescita dell’Italia vicino allo zero. In buona sostanza il governo prende atto che l’impatto sulla crescita delle due misure di bandiera è molto relativo e che se un effetto lo hanno prodotto è stato quello di spaventare gli investitori, preoccupare Bruxelles e irritare in Europa coloro che poco condividono che in Italia si vada in media in pensione a 58 anni.

Adesso che il ministro Tria promette una sorta di operazione verità sullo stato delle casse pubbliche, Conte e Di Maio si interrogano su come ammortizzare l’impatto evitando che le cifre influiscano direttamente sulla credibilità e sulle percentuali dei partiti di maggioranza.

Ancora una volta si pensa di forzare un po’ la mano delle previsioni del Mef portando le stime di crescita sullo 0,4-0,5% in modo da avvicinare l’Italia ad altri paesi europei che stanno risentendo della frenata dell’economia internazionale e poter attingere anche a quei due miliardi congelati a dicembre e che per l’Unione europea dovrebbero essere lasciati in frigorifero. Mettere da subito in discussione Quota100, rispolverando la definizione di «norma transitoria» che pur a dicembre lo stesso ministro Tria usò per spiegare alla Commissione i tre anni di vigenza, significa però accendere uno scontro con la Lega. Ieri a Cernobbio il pollice verso sulla misura pensionistica cara alla Lega è stato unanime, con il viceministro del Carroccio Massimo Garavaglia costretto a difendere il provvedimento dall’assalto degli imprenditori.

La presa di distanza pentastellata dalla riforma pensionistica oltre a guardare al Def e alla prossima legge di Bilancio ha comunque anche l’obiettivo di un riposizionamento del M5S che punta a mettere in difficoltà il Carroccio rispetto a quel mondo delle imprese e delle partite iva che ha sempre rappresentato lo zoccolo duro dell’elettorato leghista. Le critiche a quota 100? «Probabilmente questa misura fa un pò paura. È una misura transitoria che era necessaria e ora vediamo gli effetti», spiegava ieri a Ivrea la viceministra grillina all’Economia Laura Castelli a margine dell’evento Sum.

LA BATTAGLIA

Una transitorietà triennale che però costa molto cara ai giovani contribuenti che ne dovranno sopportare il peso ben oltre il 2021 e che il M5S considera «un inutile salasso» condiviso solo in cambio del Reddito. Ora che però le previsioni di crescita sono ben sotto l’1%, ed è probabile che occorra ricorrere ad un aumento selettivo dell’Iva se non ad una manovra correttiva in autunno, per i grillini è difficile continuare a «regalare» pensionamenti anticipati.

Malgrado le esortazioni alla prudenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la difficile situazione della nostra economia accende ancor di più lo scontro M5S-Lega. Una battaglia campale dove difficilmente uscirà un vincitore.

Ultimo aggiornamento: 08:18© RIPRODUZIONE RISERVATA

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