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Scarcerato dopo tre settimane il fotoreporter torinese ingiustamente arrestato in Serbia

Apr 5, 2018

E’ stato liberato il fotoreporter torinese arrestato il 16 marzo in Serbia. Mauro Donato, 41 anni, di Lanzo Torinese, era accusato di aver aggredito e rapinato tre profughi afghani. Riconosciuto in un primo momento in una vecchia foto da due delle vittime, era stato poi da loro completamente scagionato in un confronto all’americana. Ma neanche questo era bastato a farlo tornare in libertà. Il fermo era avvenuto al confine con la Croazia. Ora Donato sta già rientrando in Italia

Donato rischiava fino a 15 anni di carcere. Il giornalista si trovava a Sid, un piccolo villaggio, per documentare con un collega, Andrea Vignali, il passaggio dei profughi verso l’Europa. L’aggressione di cui era stato accusato sarebbe avvenuta in un capannone abbandonato, che da mesi ospita centinaia di irregolari. Una rapina avvenuta per pochi spiccioli, trecento dinari, che non equivalgono nemmeno a tre euro. Due delle vittime sono rimaste ferite: una, la più grave, con sei coltellate all’addome. La polizia ha fermato il fotografo italiano dopo un’indagine sommaria: due profughi avevano riconosciuto Donato nella fotografia della sua carta d’identità, fotocopiata giorni prima durante un controllo alla frontiera. Si trattava però di un’immagine non recente, scattata ben otto anni fa, che da tempo però non corrisponde alle attuali sembianze di Donato.

I primi a scagionare il reporter erano stati il collega e una delle vittime. Nonostante l’insistenza dell’avvocato difensore, il tribunale si era rifiutato di ascoltare le prove a discolpa di Donato. Poi il giudice aveva finalmente interrogato le vittime della rapina, sottoponendo l’imputato a un confronto all’americana in aula. “Non è lui, non è la persona che ci ha aggredito” avevano detto tutti e tre. La scarcerazione del giornalista sembrava quindi imminente, ma così non era stato. Fino a oggi che è arrivata la notizia della sua liberazione. Donato, che in passato ha collaborato anche con l’Ansa, da alcuni mesi si trovava in Serbia per seguire l’esodo dei rifugiati lungo la “Balkan route”, la strada percorsa ogni anno da migliaia di disperati in fuga da guerre ed emergenze umanitarie.

“Ringraziamo amici, colleghi e quanti si sono in ogni modo adoperati per la sua liberazione e, in particolare, il presidente della Fnsi Beppe Giulietti,

l’associazione stampa Subalpina, il professor Luigi Manconi e l’ufficio italiani all’estero della Farnesina. Ora Mauro è stato finalmente scarcerato e sta rientrando in Italia”. E’ quanto

affermano i familiari di Mauro Donato e l’avvocato Alessandra Ballerini dopo la liberazione del fotoreporter detenuto in Serbia, confermando la conferenza stampa in programma domani nella sede delle Fnsi alla quale parteciperà lo stesso Donato.

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