TOKYO – Sale a oltre 5,3 miliardi di dollari il costo per Samsung Electronics degli smartphone “infiammabili” di cui e’ stata costretta a sospendere produzione e vendite: nel secondo “profit warning” emesso questa settimana, il colosso tecnologico sudcoreano ha annunciato di attendersi un ulteriore impatto negativo sugli utili di oltre 3 miliardi di dollari nei prossimi due trimestri in relazione al caso del Galaxy Note 7, lanciato in agosto e ritirato dal mercato per i rischi di surriscaldamento. Mercoledi’ scorso la societa’ aveva previsto un impatto da 2,3 miliardi di dollari nel bilancio del terzo trimestre.
Samsung si attende comunque un profitto operativo da 5.200 miliardi di won nel terzo trimestre, sempre che non ci siano altre sorprese prima del 27 ottobre, data dell’annuncio ufficiale dei dati di bilancio e di una assemblea degli azionisti.
Per vari analisti, il conto finale risultera’ superiore. Ma vari investitori mostrano fiducia nelle capacita’ di ripresa del gruppo, tanto che alla Borsa di Seul il titolo – dopo il crollo del 10% nelle prime tre sessioni di questa settimana – ha replicato oggi il rialzo di ieri chiudendo con un +1,3 per cento.
Samsung ha lanciato una aggressiva strategia di contenimento del danno, con agevolazioni agli utenti. Oggi ha chiarito che intende spingere le vendite di altri prodotti di punta, come i Galaxy S7 e S7 Egde. Ha anche assicurato che attuera’ significative modifiche ai processi di controllo qualita’. Al di la’ dei costi dei richiami e della messa fuori produzione del Note 7, certo le conseguenze in termini di reputazione e di rallentamento del rinnovo di un prodotto “flagship” non possono essere per ora quantificate.
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