Cari lettori,
Anche in questi giorni sono arrivate molte pi lettere e mail sui migranti che sullo scandalo di Mosca. Questo non significa che il caso dell’ex portavoce di Matteo Salvini, intercettato mentre contratta affari all’hotel Metropol promettendo una politica filorussa, non sia grave. Salvini non deve credere di poter fare qualsiasi cosa, come se godesse di una sorta di immunit. Certo, sulla cresta dell’onda, pu contare su un vasto credito presso gli italiani. I colloqui intercettati a Mosca rappresentano la classica storia che potrebbe azzoppare definitivamente un leader in discesa, ma che sfiora appena un leader in ascesa; e il Salvini dell’estate 2019 ancora in ascesa. Eppure la vicenda molto seria. Non un mistero per nessuno che il sistema di potere che gravita attorno al regime di Vladimir Putin abbia tentato di interferire nelle scelte politiche delle democrazie occidentali, dal referendum sulla Brexit all’elezione di Trump. E non un mistero neppure che la Lega sia, insieme con il Rassemblement National di Marine Le Pen, il partito pi filorusso d’Europa. Salvini ha tentato di avvicinarsi anche a Trump, ma forse senza la necessaria convinzione, se vero che stato un sito americano (non ostile alla Casa Bianca, anzi) a rivelare le registrazioni che ora lo imbarazzano. Va ricordato che contro il leader della Lega finora non emerso nulla. Per insomma Gianluca Savoini non un passante; una figura-chiave dei rapporti tra il primo partito italiano e il Cremlino. O Salvini ne prende definitivamente le distanze, o anche lui sar chiamato a chiarire. Intanto la magistratura indaga, e i Cinque Stelle tentano di approfittarne: consapevoli che il leader della Lega, se deve rompere, cercher un terreno a lui pi favorevole di una registrazione compromettente.