È morto Settimio Piattelli, sopravvissuto alla deportazione, vittima delle atrocità nazifasciste e testimone della memoria della Shoah. “Con Settimio Piattelli scompare uno degli ultimi testimoni italiani della Shoah ancora in vita”, afferma il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Noemi Di Segni. “Catturato a Roma insieme al fratello nel maggio del 1944, fu deportato a Fossoli e da lì trasferito ad Auschwitz-Birkenau. La sua sofferta testimonianza dall’abisso dell’orrore e lo straordinario esempio quotidiano che ci ha poi donato, insieme agli altri sopravvissuti, restano un lascito indimenticabile per l’intera società italiana. In questa triste giornata rivolgiamo un pensiero commosso alla famiglia di Settimio. Che il suo ricordo sia di benedizione”.
Se ne è andato di Shabbat, come i Giusti, si legge su Moked, il portale
dell’ebraismo italiano che esprime profondo cordoglio. Catturato nel maggio del 1944 assieme al fratello Nello, a pochi giorni dalla liberazione della Capitale, Settimio fu trasferito prima a Fossoli e poi ad Auschwitz-Birkenau.“Auschwitz ce l’hai qui, dentro er cervello, nun va via più, nun può andare via mai” era solito dire Piattelli, le cui parole sono riportate dallo studioso Marcello Pezzetti nel suo libro della Shoah italiana.