Sognava di fuggire dalla Nigeria e di fare la tata in Italia, invece si era ritrovata schiava di una maman. “Mi hanno fatto pure un rito Voodoo per ricattarmi e farmi prostituire”, ha denunciato alla Guardia di finanza appena arrivata a Lampedusa, il suo racconto ha permesso di smantellare un’organizzazione di trafficanti di uomini. La super testimone ha 26 anni, adesso vive sotto protezione in una località segreta.
Questa mattina, la procura di Palermo ha disposto il fermo di quattro persone: gli investigatori del nucleo di polizia tributaria di Palermo hanno arrestato tre nigeriani e un ghanese, sono accusati di associazione a delinquere transnazionale, finalizzata alla riduzione in schiavitù, alla tratta di persone e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini, coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Maurizio Scalia e dai sostituti Geri Ferrara e Annamaria Picozzi, dicono che a capo dell’organizzazione c’era proprio la maman, che abitava a Reggio Calabria; un complice stava a Napoli, gli altri due si muovevano fra Lampedusa ed Agrigento.
“Avevano preteso 30 mila euro per un lavoro in Italia”, racconta la testimone. “Ma, arrivata in Libia, mi sono trovata rinchiusa in una casa, assieme ad altre ragazze. Ho capito a cosa stavo andando
incontro. Volevo fuggire, ma non potevo. Mi dissero che sarei dovuta andare in Sicilia. E così è stato. Appena arrivata, su un barcone, sono fuggita”.“L’indagine ha puntato all’individuazione di tutte quelle persone che si occupavano dello sfruttamento delle ragazze – spiega il colonnello Francesco Mazzotta, il comandante del nucleo di polizia tributaria di Palermo – sfruttamento che portava ingenti guadagni illeciti”.