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Riforma copyright, via libera del Parlamento europeo: “E adesso equo compenso a editori e artisti”

Mar 26, 2019

ROMA – Il Parlamento europeo approva le nuove regole sul diritto d’autore. L’aula di Strasburgo dà semaforo verde all’accordo provvisorio raggiunto a febbraio sul copyright in Internet con una maggioranza abbastanza solida: 348 i voti a favore, 274 i no, 36 infine gli astenuti. Le nuove norme Ue, che includono salvaguardie alla libertà di espressione, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare un equo compenso con i giganti del web.

La direttiva estenderà i diritti e gli obblighi tipici del diritto d’autore anche alla Rete. YouTube, Facebook e Google News saranno dunque le piattaforme online più direttamente interessate dalla legislazione comuntaria che viene varata oggi. I giganti del web dovranno condividere – sia pure in parte – i loro ricavi con i titolari dei diritti (come musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori, editori di notizie, giornalisti).

Il tabellone con l'esito del voto

Il tabellone con l’esito del voto

Tutte queste categorie potranno negoziare accordi migliori sui ricavi che derivano dall’utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme Internet.

Le piattaforme saranno direttamente responsabili dei contenuti caricati sui loro siti, compresi gli aggregatori di notizie. Alcune disposizioni sono state concepite per garantire che Internet rimanga uno spazio di libertà di espressione. La condivisione di frammenti di articoli di attualità (i cosiddetti “snippet”) è espressamente esclusa dal campo di applicazione, tuttavia il testo specifica che il testo deve essere “molto breve”.

Nel testo viene specificato che anche il caricamento di scritti su enciclopedie online – con finalità non commerciali, come nel caso di Wikipedia, o su piattaforme software open source, come nel caso di GitHub – sarà automaticamente escluso dal radar della direttiva. Le piattaforme di nuova costituzione (start-up) saranno soggette a obblighi più leggeri rispetto a quelle consolidate. Le restrizioni del diritto d’autore inoltre non si applicheranno ai contenuti utilizzati per l’insegnamento e la ricerca scientifica.

Rep

Malgrado queste rassicurazioni, proprio Wikipedia ieri ha oscurato le sue pagine lamentando il carattere ceorcitivo della riforma in arrivo. Ora Wikipedia – che prende atto di “un risultato che era segnato”, attraverso la sua Fondazione Wikimedia – torna pienamente visibile.

In un voto a febbraio, il voto negativo di Italia, Olanda, Lussemburgo, Polonia e Finlandia non era bastato per formare una minoranza di blocco.

Cos’è questa domanda? Scopri il progetto Europe talks e leggi l’Informativa privacy completa in italiano

Dura la reazione di Vito Crimi: “Il Movimento 5 Stelle non è contrario ai sacrosanti princìpi che il Copyright reca con sé. Siamo contrari al metodo e alla formula adottata dall’Ue, con la direttiva appena approvata. Dove si è tentato di applicare una normativa del genere è stato un fallimento. Ed è fallimentare anche la via intrapresa dall’Unione Europea, in quanto porterà più danni che benefici a chi oggi sostiene di battersi per la tutela del diritto d’autore”. Così il sottosegretario all’editoria. A favore, invece, Rocco Siffredi, attore, regista e produttore di film hard, “questa direttiva può fermare il saccheggio del porno”.

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