ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa nuova agevolazione
La legge di conversione del decreto fiscale introduce lo sconto per la tariffa sui rifiuti con gli stessi requisiti dei bonus luce, gas e acqua.
di Celestina Dominelli
25 gennaio 2020
3′ di lettura
Arriva il bonus sociale per la Tari, la tassa sui rifiuti: uno sconto sulla bolletta come già avviene per luce, gas e acqua. La novità, confermata nella legge di conversione dell’ultimo decreto fiscale, consentirà dunque alle famiglie in condizioni di disagio economico e fisico di poter accedere a una agevolazione sulla tariffa per il servizio integrato dei rifiuti urbani. L’articolo 57 bis del provvedimento stabilisce infatti che l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) assicuri l’accesso al servizio a condizioni agevolate come già accade per le altre forniture energetiche. Eccome come funzionerà lo “sconto” e quando entrerà in vigore.
Quando scatterà il “bonus” sui rifiuti
Sarà l’Autorità per l’energia le modalità attuative del nuovo bonus «tenuto conto del recupero dei costi efficienti di esercizio e di investimento» e sulla base dei principi e dei criteri individuati con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Quest’ultimo dovrà essere definito su proposta del ministero del Lavoro di concerto con i dicasteri dell’Ambiente e dell’Economia e dovrà essere adottato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del Dl (entro il prossimo 23 aprile).
Come si accede allo sconto sulla Tari
Le condizioni per usufruire del nuovo beneficio sulla Tari sono le stesse che valgono anche per il bonus sulle bollette di luce, gas e acqua. Le famiglie che potranno acccedere devono possedere uno dei seguenti requisiti: nuclei familiari con Isee (l’indicatore che consente di fotografare la situazione economica) non superiore a 8.265 euro; famiglie con almeno 4 figli a carico e Isee non superiore a 20 mila euro; e ancora, nucleo titolare di reddito/pensione di cittadinanza oppure famiglie in cui una grave malattia costringa uno dei componenti all’utilizzo di apparecchiature mediche alimentate con l’energia elettrica (elettromedicali) indispensabili per il mantenimento in vita. Sarà comunque l’Autorità a fare chiarezza sulle modalità attuative.
L’iter per richiedere l’agevolazione
Come per gli altri bonus, la domanda andrà presentata al Comune di residenza o a un altro ente designato dal Comune (Caf, Comunità montane) utilizzando i moduli appositi. Anche i titolari di reddito o pensione di cittadinanza devono presentare la domanda con le stesse modalità degli altri soggetti. Per depositare la richiesta saranno necessari un documento di identità (o eventuale delega), l’attestazione dell’Isee in corso di validità e due moduli , disponibili entrambi sul sito dell’Autorità che servono a fotografare la situazione economica familiare e a recuperare le informazioni relative alla propria fornitura. I titolari di reddito dovranno indicare anche il numero di protocollo o comunque l’attestazione utile a documentare la titolarità di Rdc o Pdc.
Cosa cambia per i titolari di reddito o pensione di cittadinanza
Per i titolari di reddito o pensione di cittadinanza, la legge di conversione del decreto fiscale prevede anche l’estensione del bonus idrico. Coloro che beneficiano di Rdc o Pdc possono già accedere, come noto, anche al bonus luce e gas. Devono, come ricordato sopra, documentare all’atto della presentazione della domanda di “sconto” di essere titolari dell’assegno introdotto dal governo.