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Renault Twingo Lovely TCe 90 CV, la nostra prova su strada

Apr 25, 2017

Twingo è uno di quei nomi che tutti ricordano con simpatia, perché è stata la prima monovolume dagli ingombri di un’utilitaria. Il successo fu tale che la prima generazione rimase a listino per ben 14 anni, dal 1993 al 2007.

Molto apprezzata anche grazie al suo design, con un frontale che ricorda il musetto di una rana, entrò immediatamente nel cuore del gentil sesso per rimanerci, il pubblico femminile ancora oggi rappresenta il 70% degli acquirenti.

frontale renault twingofrontale renault twingo
Twingo Prima Serie

Se la prima serie fu rivoluzionaria per l’impostazione della sua carrozzeria, la terza, e attuale, generazione lo è stata per la sua impostazione meccanica. Dopo decenni la Renault è tornata alla soluzione con motore posteriore e trazione posteriore: una scelta progettuale in comune con la Smart ForFour (l’estetica è diversa, ma Twingo e FourFour, sottopelle, hanno davvero molto in comune), ma pressoché unica nel panorama automobilistico attuale su un’utilitaria.

La carrozzeria, più tondeggiante della seconda generazione, è rimasta del tipo a due volumi, ma ha guadagnato due porte posteriori.

Lo stile è dunque tondeggiante, giovane e sbarazzino, con il musetto simpatico, dove spicca la Losanga in bella vista, e la coda con il portellone posteriore si integra alla perfezione con i fanali.

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Sono diversi i particolari che distinguono la Twingo Lovely dagli altri allestimenti, conferendo un look raffinato e decisamente chic, a partire dall’elegantissimo colore Ultraviolet (un viola tendente al blu scuro a seconda della luce), disponibile solo per questa versione, dal badge Lovely in rilievo sul montante della portiera, dallo stripping decorativo che percorre la linea di cintura creando un piacevole abbinamento a contrasto, dai vetri posteriori oscurati che danno un tono di esclusività alle linee dell’auto, ma anche dai cerchi in lega diamantati da 16 pollici impreziositi da profili anch’essi Ultraviolet, un colore che è un elemento ricorrente sui dettagli della Twingo Lovely, sia all’esterno che all’interno (profilo della plancia, bocchette di areazione, tappetini, dettagli del volante e finiture dei sedili).

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Interni

Prima ancora di salire a bordo notiamo che le portiere si aprono quasi di 90°, che consente un’accessibilità davvero impressionante.

All’interno dell’abitacolo la Twingo Lovely si dimostra davvero trendy; se lo spazio è più ampio di quello di una classica citycar, le finiture appaiono curate e raffinate, degne di una vettura che supera il livello della propria categoria.

C’e’ praticamente tutto quello che serve a rendere confortevole la guida in città; la dotazione di serie è infatti davvero ricca e comprende il volante rivestito in pelle, il clima automatico, il cruise control, il sistema multimediale R&GO che consente di abbinare il proprio smartphone o il proprio tablet, connessione USB e Bluetooth, e sedili in pelle/tessuto bicolore impreziositi da cuciture viola a contrasto.

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R-Link

Il sistema integrato multimediale R-Link, un tablet connesso perfettamente integrato con la strumentazione, dotato di display capacitativo “touch” da 7 pollici e con una grafica particolarmente curata, permette di accedere facilmente a numerose funzionalità: dalla telefonia alla navigazione con visualizzazione Bird View (2,5D), alla radio digitale con tecnologia DAB (Digital Audio Broadcasting), alla Parking Camera; che significa poter contare su un sistema di navigazione TomTom, su una connettività completa (Mp3, Bluetooth, AUX-IN) e su un sistema multimediale in grado di dialogare bene con gli smartphone Android e iOS.

La posizione di guida rialzata da piccolo crossover, risulta adatta a tutte le taglie (anche se la regolazione del volante è soltanto in profondità), e piacevole in città, con il sedile con poggiatesta integrato che ricorda quello delle vetture sportive, ma diventa un po’ stancante nei trasferimenti più lunghi, a causa dell’imbottitura piuttosto dura.

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La vettura, lunga 3,60 metri, è omologata per quattro persone e dietro c’è spazio sufficiente anche per le gambe di due adulti (13,6 centimetri).

A causa della presenza del motore posteriore, che impedisce lo sviluppo in profondità, il bagagliaio ha una capacità di soli 219 litri, sufficienti per fare la spesa al supermercato o per un trolley e una piccola borsa; ma abbattendo gli schienali frazionabili è possibile trasportare oggetti lunghi fino a 2 metri e 31; a cui possiamo aggiungere all’interno dell’abitacolo ben 55 litri grazie a tanti vani portaoggetti. Questo è stato reso possibile grazie a un passo di 2,49 metri e al musetto corto permette anche un ottimo angolo di visuale anteriore pari a 12,1 gradi.

Su strada

Spinta dal piccolo motore benzina tre cilindri turbo 0,9 TCe, la Twingo della nostra prova si avvale della comodità del buon cambio automatico a doppia frizione a 6 rapporti EDC (Efficient Dual Clutch), pronto nella cambiata e confortevole nella guida in città, non dimostrandosi mai brusco nei passaggi di marcia, cui è affidato il compito di esaltare le doti di maneggevolezza aggiungendo un tocco di piacere di guida e comfort dinamico.

Al volante della piccola Twingo ci si rende immediatamente conto come questa sia una vettura principalmente progettata pensando alla città; la città è il suo regno e ivi si comporta in modo impeccabile: le inversioni si compiono in un fazzoletto (4,3 metri il raggio di sterzata, sembra quasi girare su sè stessa) , l’ottima visuale aiuta a percepire bene gli ingombri e cercare parcheggio diventa (quasi) un piacere anche nel centro di Milano.

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La ridotta lunghezza della vettura e, in particolare, il cofano anteriore molto corto la rendono facile parcheggiare anche in spazi limitatissimi.

Gli ammortizzatori compiono poi un ottimo lavoro nel smussare dossi e buche, e sul pavé il comfort di marcia è molto buono.

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Anche fuori dal centro urbano, su strade statali, la piccola Twingo assorbe bene buche e avvallamenti e, rimanendo composta sulla propria strada, fila via con la massima linearità di marcia, a tutto vantaggio del piacere di guida tra le curve: a tratti, sul misto stretto, se fossero disponibili anche le palette al volante sembrerebbe quasi di guidare un go kart.

Pur avendo motore e trazione posteriori, la Twingo non fa mai brutti scherzi: è ben bilanciata e l’elettronica è sempre presente e pronta a fermare ogni minima esuberanza e lo sterzo non mette mai in crisi l’equilibrio del telaio (tutto a vantaggio della sicurezza).

La Twingo si comporta dunque come una buona trazione anteriore: quando si esagera emerge solo del sottosterzo e mai nulla di preoccupante dalla coda.

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Nei viaggi autostradali, in presenza di grossi TIR e vento laterale, soprattutto in uscita dalle gallerie, la ridotta massa della vettura la rende vulnerabile agli spostamenti d’aria; chi siede dietro potrebbe invece essere disturbato da un livello sonoro un pochino fastidioso, per via della posizione del motore e per la trazione sulle ruote posteriori.

Per quanto riguarda la motorizzazione, il motore è un benzina a tre cilindri da 0,9 litri che eroga 90 CV (66 kW) e 135 Nm. Il risultato è una buona spinta, soprattutto grazie al peso ridotto della vettura.

L’architettura a tre cilindri del propulsore è il risultato del sempre più utilizzato “downsizing”, cioè la riduzione della cilindrata per contenere i consumi. Un obiettivo raggiunto con successo dalla piccola Renault, che non risulta mai troppo assetata e consente percorrenze nell’ordine dei 15-16 chilometri con un litro di benzina, anche in città, se non si “gioca” troppo con l’acceleratore.

I dati ufficiali dichiarano un buonissimo 0-100 in 10,8 secondi, una velocità massima di 165 km/h e un consumo nel ciclo combinato di 4,8 l/100 km (4,3 per la verione con cambio manuale).

Prezzo

La dotazione eccezionalmente completa della versione Lovely si fa apprezzare nell’utilizzo quotidiano, ma ovviamente non viene regalata al momento dell’acquisto.

Il prezzo della vettura in prova è infatti di circa 17.000 euro, che colloca questa sfiziosa Twingo nella fascia premium del segmento A. In questo allestimento la citycar francese si rivolge ad una clientela femminile esigente, che vuole un’auto da città senza rinunciare ai comfort più moderni, soprattutto per quanto riguarda la dotazione multimediale.

Rinunciando alla motorizzazione più potente e alla trasmissione automatica è possibile comunque ridurre il preventivo, con prezzi a partire da 13.350 euro.

Verdetto

Concludendo, secondo noi i punti di forza della piccola francesce sono sicuramente gli interni molto curati, accessoriati ed accoglienti; Twingo si distingue poi per la sua forte personalità glamour e per essere pratica, agile e spaziosa.

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Difetti? Non molti e abbastanza superficiali: il volante è regolabile solo in altezza, i sedili anteriori sono un po’ rigidi e offrono poco sostegno, mentre i finestrini posteriori sono apribili solo a compasso. Segnaliamo poi che la scelta di alcune plastiche degli interni un pochino rigide non appare allineata alla qualità del resto della vettura e ci appare strana la mancanza di un contagiri nel quadro strumenti, che impedisce di controllare il regime di rotazione raggiunto durante utilizzo sequenziale della trasmissione EDC (nella modalità automatica viene tutto gestito dal cambio doppia frizione).

TOP

  • 5 porte in una vettura lunga solo 3 metri 60
  • Trasmissione EDC
  • Spazio interno ampio e ben sfruttato
  • Posizione di guida rialzata
  • Agile e piacevole da guidare, soprattutto in città

Flop

  • Manca di un contagiri nel quadro strumenti (utile durante utilizzo sequenziale del cambio)
  • Qualità di alcune plastiche non allineata alla qualità del resto della vettura
  • Finestrini posteriori apribili solo a compasso

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