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Registro, logo, aiuti: le nuove regole per 850 marchi storici

Gen 26, 2020

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMADE IN ITALY

Nel provvedimento del Mise un doppio binario: registrazioni di almeno 50 anni e per chi può provarne l’utilizzo. Modifica al Milleproroghe per un Fondo che attragga investimenti

di Carmine Fotina

26 gennaio 2020


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3′ di lettura

Tutto inizia nel 1879 quando i primi depositi di marchi commerciali aprono una lunga era di marketing industriale. A distanza di 140 anni, dopo che il ministero dello Sviluppo economico si è ritrovato alle prese con il problema delle possibili delocalizzazioni di brand legati al made in Italy (il caso Pernigotti ha fatto scuola), alle aziende titolari o licenziatarie esclusive di marchi storici viene offerta la possibilità di iscriversi a un registro e utilizzare un logo promozionale unico.

Gli archivi ministeriali si aprono a fine ’800 con Vermouth, Valvoline, Vaseline, Cordial Campari, Kodak e pochi altri pionieri ma è dagli anni Dieci del ’900 che la registrazione dei marchi inizia a mostrare numeri rilevanti. Attualmente sono circa 850 i marchi registrati da almeno 50 anni e che sono ancora in vita, cioè per i quali i titolari continuano a pagare il diritto di rinnovo.

Come funzionerà il Registro

L’accesso al Registro e la possibilità di usufruire del marchio storico di interesse nazionale sono regolati da un decreto dello Sviluppo firmato dal ministro Stefano Patuanelli (e in fase di registrazione) in attuazione del “decreto crescita” dello scorso aprile. In realtà, oltre ai marchi ultracinquantenni depositati, il regolamento apre anche ai marchi non registrati a patto che l’azienda interessata presenti la documentazione prevista dal Codice della proprietà industriale che ne attesti l’uso oggettivo, presentando ad esempio campioni di imballaggi, etichette, cataloghi, fatture, documenti di spedizione. L’iscrizione e quindi l’uso del marchio storico sono consentiti anche ad aziende straniere che detengono marchi storici e producono in stabilimenti italiani.

Marchi storici in vita e primo deposito

Marchi storici in vita e primo deposito

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Servirà ora un ulteriore provvedimento, un decreto direttoriale, per regolare la procedura di domande e accesso al Registro ma ad ogni modo l’esame delle istanze di iscrizione, condizione necessaria per usufruire del logo Marchio storico, dovrebbe concludersi entro 60 giorni, nel caso di marchio registrato, o entro 180 giorni, per marchi non registrati.

Potrebbero esserci dispute inattese, ad esempio domande di accesso al marchio storico presentate dal solo licenziatario esclusivo senza un chiaro assenso del titolare; in questi casi toccherà all’Ufficio italiano brevetti e marchi del ministero dello Sviluppo, prima di decidere sull’iscrizione, sentire entrambi i soggetti. Assicurando comunque prevalenza all’orientamento del titolare.

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