REGGIO EMILIA – La donna 39enne che ieri ha ucciso la figlia di due anni e il fratellino di cinque, e poi ha tentato il suicidio, è stata sottoposta ad arresto nella tarda serata. Ricoverata nell’ospedale di Reggio Emilia e piantonata dai carabinieri, la donna rifiuta le cure e non è stato possibile operarla. Proseguono le indagini nel Reggiano seguite dai carabinieri nel nucleo operativo di Guastalla, in coordinamento con i colleghi dell’Arma mantovana.
La donna è stata trovata a bordo di un’auto a Luzzara. Era con il figlio più grande che aveva ucciso. La macchina è stata scoperta da un pastore. La famiglia, però, vive a Suzzara, nel Mantovano.
Lì i carabinieri hanno trovato il corpo della piccola, che sarebbe stata soffocata. Ad aprire la porta di casa il padre, ex campione di rugby, avvertito dai militari mentre era a lavoro. “Che cos’ha fatto”, le parole disperate dell’uomo, riportate dalla Gazzetta di Reggio.Dalle prime informazioni raccolte, pare che la donna, casalinga originaria di Carpi (Modena), abbia sofferto in passato di problemi psichici.