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Rapporto Eurispes-Enpam: ci sono precariato e inefficienze ma il Ssn non è al collasso

Dic 18, 2017

Il sistema sanitario non al collasso. I problemi non mancano, a partire dalle infinite liste d’attesa per arrivare al lavoro precario e alla corruzione diffusa, ma il sistema continua a essere universalistico e al passo con i paesi pi sviluppati. Secondo il primo Rapporto sulla sanit realizzato da Eurispes ed Enpam, sotto l’egida dell’Osservatorio su salute, previdenza e legalit, presentato oggi al ministero della Salute, i dati a livello internazionale attestano che in Italia il bene-salute accettabilmente garantito, pur tra le difformit e gli squilibri che ne inficiano l’immagine complessiva. Occorre soprattutto ricordare – sottolinea il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara – che, nonostante i ritardi e i problemi, il nostro Sistema sanitario nel confronto internazionale rimane uno dei migliori al mondo per la capacit di assicurare la salute dei nostri cittadini.

Lorenzin: il Ssn un paziente risanato

Il Ssn un “paziente sano” – ha ricordato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – al quale negli ultimi cinque anni sono state somministrate medicine innovative. Insomma, il sistema non pi un malato inguaribile ma un paziente che bisogner continuare a trattare e, soprattutto, al quale dovranno essere applicate terapie preventive per evitare ricadute. Tra i tagli della spesa e la difformit dei piani regionali, sottolinea il rapporto il sistema non rimasto immobile anzi, tra l’evoluzione pur faticosa dei piani di rientro di molte regioni, il varo dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (lea) e delle nuove politiche vaccinali, per alcuni versi ha imboccato le strade giuste in un rapporto pi equilibrato tra autonomia regionale e governo centrale.

Per il futuro, secondo il presidente di Enpam, Alberto Oliveti, bisogner fare di pi. Considerate le tendenze economico-finanziarie, gli andamenti demografici di denatalit e invecchiamento, l’evoluzione tecnologica e la digitalizzazione – sottolinea – la strada da percorrere per garantire la sostenibilit di un Ssn pubblico sar quella di selezionare i livelli essenziali di assistenza possibili, quelli cio che potranno essere garantiti a tutti su tutto il territorio nazionale.

Corruzione, sprechi e inefficienze: un macigno da 23,6 mld

Anche i temi legati agli sprechi e alla corruzione, secondo il rapporto Eurispes-Enpam non risultano una peculiarit del nostro Paese. Infatti le statistiche elaborate dagli organismi internazionali (Ocse e Ue) fanno rientrare l’Italia nei range medi di diffusione delle cattive pratiche e dell’illegalit. Si pu stimare nel 5,59% circa il tasso medio di corruzione e frode in sanit – sottolinea il rapporto – con un range che spazia tra il 3,29 e il 10% che determinerebbe un danno per la sanit di 6,5 mld all’anno che salirebbe a 23,6 mld aggiungendo inefficienze (3% della spesa) e sprechi (18%). Secondo Vincenzo Macr, ex magistrato antimafia, presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio salute, previdenza e legalit dallo studio emerge un quadro sorprendente per chi ritiene che la situazione italiana sia decisamente peggiore delle altre per inefficienza, sprechi, assenteismo, corruzione, che ne caratterizzano l’attivit. E invece cos non .

Il flop dell’intramoenia

Non sembra funzionare, invece, la terapia dell’intramoenia somministrata al Ssn nel 1998. La lunghezza delle liste di attesa ha prodotto riflessioni critiche sul ruolo ed il reale funzionamento dell’intramoenia – sottolinea il rapporto – che finisce col generare una forte disparit nell’erogazione della cura su base censuaria, oltre che dilatare i tempi di accesso alle visite specialistiche per chi non vi fa ricorso. Cos, mentre la spesa delle famiglie in ticket per il 2015 di 1,40 mld, gli italiani hanno sborsato nello stesso anno per l’intramoenia ben 1,11 mld. Attualmente, per, sostengono Eurispes ed Enpa, dall’intramoenia entra nelle casse pubbliche poco pi 10% dei volumi generati: circa 150 milioni di euro. Se si scende dal dato nazionale alla situazione delle diverse Regioni – aggiunge il rapporto – i risultati non sono omogenei ma appaiono, comunque, tutt’altro che soddisfacenti. Nel Lazio i volumi complessivi di intramoenia producono pi di 137 mln, ma nelle casse della sanit regionale rimangono solo circa 13 mln. In Lombardia si spendono in intramoenia circa 262 mln, ma alle casse della Regione ne giungono solo circa 18 mln.

Precariato e assenza del turn over: meno 16mila medici di base nel 2023

Insomma, serve recuperare efficienza. A partire dalla forza lavoro, ossia dai 2,2 milioni di addetti che rappresentano quasi il 10% del totale degli occupati in Italia. Sembrano tanti e invece, tra precariato e forte invecchiamento del personale sanitario si rischiano di generare dei vuoti incolmabili che in alcune aree, ed in particolare nella medicina generale (medico di base e pediatra di libera scelta). Secondo la Federazione italiana dei medici di famiglia – sottolinea il rapporto – circa 21.700 medici di base andranno in pensione entro il 2023, mentre il numero dei giovani medici “in ingresso” si prevede non superiore alle 6.000 unit. Questo significher una carenza di 16.000 medici di base e la quasi certezza che entro il prossimo decennio almeno un terzo dei residenti nella Penisola non potr avvalersi del medico di famiglia. Se l’Italia seconda solo alla Germania per il numero di medici, nell’area della medicina di base si colloca nella fascia bassa della classifica. Mentre la Germania ne conta 167,4 ogni centomila abitanti, in Italia ce ne sono 88,9, pari quindi alla met.

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