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Quanto faranno male a Samsung le esplosioni del Galaxy Note 7: analisi tecnica – International Business Times Italia

Ott 13, 2016

Samsung si trova in questo momento sotto i riflettori a causa dell’improvviso blocco della produzione del Galaxy Note 7, ultimo arrivato nell’omonima famiglia di phablet dell’azienda sud coreana. A causare la sospensione della produzione e il ritiro sul mercato sono i problemi di instabilità della batteria, che possono causare l’esplosione del dispositivo con conseguenti danni al consumatore. I ripetuti casi delle scorse settimane non hanno dato a Samsung altra via d’uscita se non quella di bloccare la produzione e ritirare i modelli già immessi sul mercato, con annessi danni all’immagine e di fatturato.

Parliamo di un fatto estremamente grave che rischia di macchiare in modo permanente l’intero segmento consumer della compagnia, non solo quello dei mobile. Samsung ha tradito una delle regole fondamentali della produzione, che vede la qualità stare al centro di ogni processo aziendale. Una filosofia d’impresa che in questi ultimi anni sta venendo un po’ sacrificata per alimentare un modello di business che richiede lanci di nuovi prodotti in tempi sempre più stretti. Samsung in particolare ha puntato su una diversificazione dei suoi prodotti che appare un po’ eccessiva, specie se si confronta il suo catalogo con quello della Apple, suo diretto concorrente in questi ultimi anni.

TRA OTTIMISMO E PESSIMISMO: QUANTO IL CASO GALAXY NOTE 7 PUÒ FAR MALE A SAMSUNG

A voler però essere ottimisti, la buona notizia per Samsung è che il caso del Galaxy Note 7 ‘scoppia’ in una fase di mercato già di per sé calante, dove il consumatore trova sempre meno ragioni di aggiornare il proprio dispositivo. È una sensazione che si è avuta anche nel corso della presentazione da parte della Apple del suo iPhone 7, probabilmente la più povera di contenuti e la meno appassionante da quando il primo iPhone sbarcò sul mercato nel 2007 (sembrano passati secoli ma non sono neanche 10 anni). Mancano idee e il tasso di innovatività inizia a ridursi di anno in anno.

Stiamo in pratica assistendo, in maniera molto veloce, a quanto già visto nel mercato dei desktop, con relativa saturazione dei dispositivi. In tale contesto è quindi lecito che compagnie come Apple e Samsung si guardino intorno per aggredire segmenti più profittevoli (Apple sta già lanciando segnali importanti in tal senso). Del resto parliamo di compagnie che hanno vissuto un periodo incredibilmente prospero di profitti e che possono quindi contare su una disponibilità di cassa molto alta.

Samsung sicuramente perderà una fetta cospicua di ricavi nel breve periodo e rischia di perdere anche importanti quote di mercato, consegnando i consumatori nelle braccia della concorrenza, ma è anche possibile che l’episodio alla fine si rilevi terapeutico. La strategia aziendale già da mesi ha iniziato a dare segni di stanchezza, con il catalogo smartphone di Samsung maggiormente esposto a subire la concorrenza dei produttori cinesi, a differenza di Apple che rimane leader indiscusso e solitario del segmento di fascia alta. È possibile quindi che la compagnia moltiplichi i suoi sforzi per riconquistare la fiducia dei consumatori e far dimenticare in fretta il triste episodio.

Parliamo alla fine di un’azienda che ha tutte le risorse necessarie per riparare il danno. Gli ultimi anni sono stati oro colato per Samsung. Il colosso sud coreano non solo si è trovato a battagliare con Apple per la supremazia del mercato smartphone ma si è riuscita a posizionare con successo in diversi comparti dell’elettronica di consumo e degli elettrodomestici e consolidare la sua posizione nel mercato dei semiconduttori. Basta dare un rapido sguardo ai bilanci degli ultimi anni per rendersi conto di quanto siano costantemente cresciuti i profitti (anche se si iniziavano a intravedere segni di stanchezza).

Se invece vogliamo guardare il lato più negativo, dobbiamo considerare che l’incidente che ha causato il blocco della produzione del Galaxy Note 7 è sintomatico di un problema interno al conglomerato produttivo. Samsung, a differenza di molte compagnie che fanno largo impiego dell’outsourcing, utilizza in modo massiccio l’integrazione verticale (ovvero produce internamente molta della componentistica usata nei suoi dispositivi). Nel caso specifico, il problema delle batterie instabili è totalmente interno alla società: la sussidiaria incriminata è la Samsung SDI, una compagnia specializzata nella produzione di batterie per smartphone, tablet, laptop, automobili, utilizzata anche per fornire il segmento dei semiconduttori e quello delle energie rinnovabili. La Samsung SDI ha un’importanza strategica per la casa madre, come si può vedere dall’andamento del profitto netto, che alterna trimestri positivi con trimestri negativi: in pratica serve ad abbassare i costi di produzione del prodotto finito e quindi a spuntare un margine di profitto leggermente migliore di quello della concorrenza.

Bisogna inoltre tenere presente che la Samsung SDI vende prodotti anche ad aziende importanti come BMW e FCA per il segmento delle auto elettriche, mercato su cui la compagnia punta ad espandere la propria presenza. L’episodio rischia quindi di compromettere partnership importanti anche con grosse aziende e rovinare i piani di espansione della compagnia nel segmento delle auto elettriche e in quello rinnovabile.

Nel caso in cui Samsung avesse problemi di organizzazione più ampi allora l’azienda dovrà operare una ristrutturazione interna più radicale, cosa che ovviamente porterà via tempo e denaro. In questa circostanza è molto probabile che l’emorragia causata dall’episodio del Galaxy Note 7 non si fermi nel breve periodo e si estenda ad altri comparti.

Lo scenario peggiore per Samsung è un danno di immagine globale del gruppo tale da causare un crollo verticale delle vendite in tutti i suoi dipartimenti, sia consumer che business. Al momento è un’ipotesi che ci sentiamo di escludere e che potrebbe concretizzarsi solo se si presenteranno ulteriori problemi – gravi – in altri prodotti venduti dalla compagnia.

Per ora la previsione più realistica vede un importante deterioramento delle quote di mercato nel settore mobile a vantaggio di concorrenti diretti e minori, con relativo taglio delle stime di fatturato per i prossimi trimestri. Parliamo ad ogni modo di un segmento che garantisce a Samsung la maggior parte dei guadagni, quindi sicuramente è un colpo che farà decisamente male nel breve e medio periodo.

SEGNALI DI INVERSIONE SUL TITOLO: COSA CI DICE L’ANALISI TECNICA

Dall’analisi grafica del titolo Samsung non arrivano segnali troppo incoraggianti. Il titolo ha fatto registrare una falsa rottura dei massimi di sempre abbastanza recentemente (19 settembre 2016), dopodiché c’è stata una candela negativa particolarmente brusca: le vendite sono state ovviamente innescate dall’annuncio da parte della compagnia di voler interrompere la produzione del Note 7. L’intensità della candela ci induce a pensare che ci troviamo di fronte ad una possibile inversione di tendenza.

Titolo Samsung, grafico mensileSul grafico mensile appare ua brutta candela negativa. Atteso un throwback sui 1290 KRW e 1100 KRW nel breve e medio periodo. IBTimes Italia / Technician

Se diamo uno sguardo al timeframe mensile possiamo notare l’ottimo andamento che ha avuto il titolo nel corso di questi anni, anche se dal 2012 stiamo assistendo a dire il vero ad una fase più laterale con i prezzi che non riescono a sopravanzare il livello di 1,500,00 won sudcoreani (KRW) per azione (l’ultimo test si è avuto appunto a settembre). Altra cosa che possiamo notare sul grafico mensile sono i livelli su cui è atteso un throwback del titolo: prima 1290 e successivamente 1100. Con la rottura della trendline rialzista disegnata sui minimi crescenti (a partire dai minimi assoluti del 2015) l’inversione di tendenza sarebbe confermata: in tal caso avremmo target prima sui 750 KRW e successivamente sui 500 KRW.

È un’ipotesi questa che parte dal presupposto di una profonda revisione delle stime di fatturato per i prossimi anni. Nel caso in cui invece la compagnia riuscirà a presentare in modo tempestivo nuovi modelli mobile che avranno l’apprezzamento del pubblico, i throwback rappresenteranno una importante occasione di acquisto.

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