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Qualità della vita: sul podio Aosta, Milano e Trento

Dic 12, 2016

Aosta a salire sul gradino pi alto nell’edizione 2016 della Qualit della vita, la ricerca del Sole 24 Ore che mette a confronto le province italiane su un’ampia serie di indicatori (aggiornati in gran parte al 2015 e in qualche caso a ottobre 2016) articolati in sei settori d’indagine. All’ultimo posto sempre una realt del Mezzogiorno, Vibo Valentia.

CLASSIFICA / Qualit della vita

Molte le novit di quest’anno, volte a rendere pi completo il check della vivibilit sul territorio, con una maggiore attenzione alle esigenze e ai problemi pi attuali della collettivit: il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacit di innovare, l’integrazione degli stranieri, l’offerta di welfare, la partecipazione civile. Le sei aree hanno cos acquisito una denominazione pi inclusiva e i parametri da 36 sono saliti a 42. Nonostante questa “ristrutturazione” – che un po’ distorce il confronto con i risultati della scorsa edizione – non cambia molto la fotografia che emerge dalla pagella finale: il divario tra Nord e Sud, le province di maggiori dimensioni frenate dai nodi sicurezza e ambiente nel loro slancio in avanti, le realt medie o piccole – spesso beneficiate dall’autonomia – in evidenza come modelli di vivibilit.

Cos Aosta per la terza volta in 27 anni di indagine (le precedenti nel 1993 e nel 2008) svetta come la “migliore”, forte soprattutto delle performance nei capitoli relativi all’economia, alla demografia e all’ordine pubblico. Tris, negativo, anche per Vibo Valentia (ultima gi nel 1997 e nel 2005). Basta qualche esempio per dare conto della distanza non solo geografica tra le due realt: il valore del patrimonio immobiliare residenziale supera ad Aosta i 100mila euro pro capite, il triplo rispetto a quello di Vibo; la disoccupazione giovanile al 32% sotto il Monte Bianco e quasi il doppio nella provincia calabrese; il 9% degli stranieri residenti ha acquisito la cittadinanza nel 2015 ad Aosta, meno dell’1% a Vibo; nel territorio in testa per Qualit della vita si contano sette rapine ogni 100mila abitanti, e per il fanalino di coda si arriva a 44. Al contrario, la provincia alpina, in cui la Regione a garantire gran parte dei posti, non rifulge nel capitolo Affari, lavoro e innovazione ( 70), in particolare nell’impiego dei risparmi e nei brevetti; a consolazione della provincia calabrese, vanno invece segnalati i piazzamenti soddisfacenti per quanto riguarda gli affitti accessibili, lo scarso numero di protesti, il basso indice di separazioni e le rare denunce di scippi e borseggi.

Qualit della vita 2016, Italia ancora a due velocit

Sul podio si confermano Milano e Trento, mentre l’altra frequente protagonista della ricerca, Bolzano, ottiene un onorevole settimo posto. In fondo si affollano province della Calabria, della Campania e della Puglia. Per uscire dal gruppo del Sud bisogna risalire alle posizioni tra il 70 e l’80 posto (dove si trovano le laziali Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, le lombarde Pavia e Lodi, la piemontese Asti); invece le meridionali con il posizionamento migliore sono Oristano (55 posto), forte nei settori demografia e sicurezza, e altre realt della Sardegna come Cagliari e Olbia Tempio.

Il gruppo delle province di maggiori dimensioni come nella scorsa edizione guidato da Milano, che ancora una volta sfiora il primato grazie alle ottime performance nei settori economici, occupazionali, dei servizi e del tempo libero, ma appesantita dai dati sui reati, seppure in calo (si veda Il Sole 24 Ore dello scorso 3 ottobre).

Quanto alle altre province oltre il milione di abitanti bene fanno anche Firenze e Bologna (entrambe nella top ten), Roma ( 13 posto, spinta dal valore del patrimonio immobiliare e dai flussi turistici legati al Giubileo) e Torino (35). Tutte nella parte finale della vivibilit le grandi del Sud: Bari (85 posto), Catania (94), Palermo (99) e Napoli (107).

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