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Polizze Cardif legate a prestiti Agos e Findomestic: ecco cosa è accaduto

Mag 3, 2018

Vuoi ottenere il prestito per comprare l’auto nuova? Allora devi sottoscrivere un’assicurazione sulla vita, invalidità permanente o perdita del lavoro. Ma cosa c’entra un’automobile con una polizza vita? Molti consumatori se lo sono chiesto, dopo essersi sentiti dire proprio questo dalle due note finanziarie Findomestic e Agos: le due società avrebbero fatto pressione per portare clienti anche a Cardif, la compagnia assicurativa del gruppo Pnb Paribas, una “pratica legante” tra i prodotti bancari e assicurativi non consentita.

Proprio per questo lo scorso 18 aprile Antitrust ha reso noto di aver avviato un’istruttoria sulle tre aziende. L’ipotesi è che abbiano indotto i consumatori “ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso”, limitando la loro libertà di scelta mediante “indebito condizionamento”, come recita l’articolo 24 del Codice del Consumo che si suppone violato, insieme al 25 e al 20. I funzionari dell’Autorità hanno acquisito, insieme alla Guardia di Finanza, alcuni documenti nelle sedi delle società ma l’istruttoria si concluderà solo in autunno.

Nel frattempo molti lettori hanno raccolto il nostro appello e ci hanno raccontato le loro disavventure. Per alcuni di questi casi, Findomestic e Cardif hanno fornito risposte “su misura”, restando a disposizione per chiarire altri casi, che pubblicheremo sul sito di Repubblica Economia nelle prossime settimane.

Mauro aveva bisogno di 20.000 euro per comprare un fuoristrada e ha chiesto il finanziamento a Findomestic direttamente in concessionaria, “avevo chiesto di non fare il premio assicurativo ma mi era stato detto che era obbligatorio per poter avere l’ok da parte della finanziaria e sono vincolato per 2 anni a non estinguere il prestito”. Una pratica, questa, vietata dal Codice del consumo: il consumatore può essere messo al massimo consigliato, ma la polizza assicurativa non può essere la conditio sine qua non per ottenere un prestito. Sarà compito di Antitrust stabilire se la “indebita pressione” sia avvenuta o no.

Irene racconta che Findomestic le ha imposto l’assicurazione se voleva ottenere il prestito. Tra gli eventi coperti c’era anche la perdita del lavoro, ma il marito, nonostante lo abbia perso sei mesi fa, non è stato coperto per intero “e oltretutto non per l’intero importo della rata. E per qualche giorno di ritardo nel pagamento mi hanno imposto una penale di 50 euro”. Findomestic, contattata da Repubblica, ha risposto che “una polizza assicurativa non viene mai imposta. Infatti inviamo sempre a casa del cliente una comunicazione nella quale si informa che è possibile recedere dalla polizza entro 60 giorni, e che questo diritto non implica la perdita del finanziamento. Dopo di che il cliente decide se firmare o meno. Nel caso specifico a seguito della perdita del lavoro si può avanzare una richiesta in base all’accordo per la sospensione del credito alle famiglie sottoscritto da ABI, Assofin (alla quale aderisce anche Findomestic) e dalle principali associazioni dei consumatori”.

Andrea ha fatto la stessa trafila: prestito con Findomestic e polizza con Cardif. Ha estinto il finanziamento in anticipo ma ha scoperto che l’assicurazione dovrà pagarla fino al 2021 per un totale di circa 500 euro. Una pratica stigmatizzata da Antitrust, secondo la quale Cardif non avrebbe fatto alcun controllo su Agos e Findomestic e non sapeva, quindi, che tra prestito e polizza era stato fatto un “abbinamento forzoso”. Cardif da parte sua sostiene che la polizza di Andrea fosse pluriennale, con scadenza, appunto, 2021, “pertanto, come previsto dal contratto, non potrà essere disdetta prima di tale data”.

Succede anche che un cliente faccia una richiesta di prestito online, senza spuntare l’opzione della copertura assicurativa, e che qualche giorno più tardi venga a sapere che la richiesta è stata approvata, sì, ma con una modifica: quella spunta è stata selezionata e la polizza è partita. È il caso di Anita che aveva chiesto 25.000 euro ad Agos.

In attesa dell’esito delle indagini le due finanziarie hanno fatto sapere di aver dato massima disponibilità ad Antitrust. “Le nostre azioni sono da sempre guidate da un forte orientamento al cliente, convinti che processi di offerta trasparenti e chiari costituiscono la base per costruire relazioni durature, improntate sulla fiducia” dice Agos, mentre Findomestic sottolinea che “la trasparenza nei confronti dei clienti e la correttezza delle prassi commerciali sono da sempre al centro delle politiche e dei prodotti e servizi distribuiti”. Cardif, da parte sua, dichiara che oltre a offrire “la massima collaborazione e trasparenza” ad Antitrust perché “ha agito nel rispetto delle procedure”, “supporta costantemente i clienti fornendo le informazioni necessarie per caratterizzare la propria offerta sotto il profilo dell’integrità e migliorando costantemente la documentazione per renderla sempre più chiara nel contenuto e nella forma”.

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