La Cappa Mazzoniana, architettura avveniristica realizzata da Angiolo Mazzoni negli anni Trenta in una porzione finora semiabbandonata della stazione Termini di Roma, raccoglie dai primi di ottobre una quindicina di artigiani del gusto che propongono le loro scelte a un pubblico di gourmands, attento non solo alla qualità e all’originalità dei prodotti, ma anche al modo in cui vengono proposti.
La formula è quella collaudata del Mercato Centrale di Firenze, il progetto di grande successo firmato da Umberto Montano e Claudio Cardini: condivisione degli spazi, tavoli comuni, alcuni angoli più appartati, preparazioni a vista. Il Mercato Centrale di Roma aspira quindi a diventare un nuovo, più moderno e funzionale punto di incontro (per scoprire, conoscere, gustare) all’insegna della convivialità e della cultura del cibo. Ecco dunque Gabriele Bonci, il pizzaiolo chef che propone croissant e lieviti, pizza di tutti i gusti, pagnotte, focacce e crostate, tutto preparato nel laboratorio a vista.
Roberto Liberati vende insaccati e carni, queste ultime le cucina anche, suggerendo mieli, conserve e confetture da abbinare; mentre la battuta di fassona è servita con erba cipollina e sale grosso.
L’Antica Pescheria Galluzzi propone pesci, crostacei e molluschi sia da comprare che da mangiare sul posto.
Stefano Callegari è l’inventore del trapizzino: una pizza bianca ripiegata che contiene o una delle tante espressioni della cucina romana (la coda alla vaccinara o i carciofi ad esempio) o una delle tante sue invenzioni o riproposizioni.
Martino Bellicampi è maestro dei fritti della tradizione e anche di quelli più originali e creativi a base di pastasciutta.
Il pastificio Mondovì e Egidio Michelis propongono pasta trafilata al bronzo ed essiccata all’aria; e anche pasta fresca, ripiena e non.
Alessandro Conti porta al mercato (e li prepara) carciofi sardi, calabresi, romaneschi. Mentre i funghi sono selezionati da Gabriele La Rocca, che provvede anche a servirli, trifolati, fritti o in insalata.
Pierangelo Fanti offre cioccolato in tutte le sue varianti, in una bottega stracolma di fiori.
Il gelato, disponibile anche nella brioche siciliana, è opera di Luca Veralli, che usa addensanti naturali, nessun additivo artificiale e latte italiano da agricoltura biologica.
Formaggi a latte crudo, soprattutto piemontesi e sardi, sono portati da Beppe Giovale, insieme a pane carasau, farinata di ceci e testaroli della Lunigiana.
Luciano Savini, forte dell’esperienza al Mercato Centrale di Firenze, ripropone nella sua bottega una selezione di tartufi di tutti i tipi.
Marcella Bianchi cura le proposte a base di frutta e verdura, come i panini con burger di legumi con pomodoro fresco, cipolla caramellata, centrifughe, zuppe, insalate, macedonie.
Enrico Lagorio invece prepara hamburger a base di chianina e anche polpette, braciole e hot dog, accompagnati da pane a base di una miscela di farine toscane macinate a pietra.
La pasticceria siciliana è opera di Carmelo Pannocchietti con la sua Arà, già da qualche anno in attività a Firenze. Cassate, cannoli, scorze di arancia candite, pasta di mandorla, ma anche arancine di riso, caponata, pane e panelle.
Romualdo Rizzuti, già presente al Mercato centrale di Firenze, prepara un’ottima pizza, con impasti a lunga lievitazione; e offre dalla classica margherita alla pizza fritta.
Salvatore De Gennaro al piano superiore si occupa della dispensa e del vino. Una scelta che spazia da sottoli, conserve, spezie, olio, confetture ai prodotti freschi dal banco della gastronomia tra cui latticini e salumi, provenienti da piccoli produttori.
La cucina del Mercato, al piano superiore, è affidata a Oliver Glowig; cucina romana e del resto d’Italia in tanti piatti che rispettano la tradizione,ma non rifuggono da varianti e reinterpretazioni.
Franco Mondi in occasione di questa nuova apertura ha creato una nuova miscela esclusiva; e propone come sempre caffè artigianali