AGI – Il clima e’ quello dell’ultima volta, ma anche quello dell’ultima spiaggia, per dare un senso, seppur minimo, alla stagione. L’ultima volta in cui Stefano Pioli si siedera’ sulla panchina del Milan per un derby e’ un aspetto che a Milanello si percepisce nitidamente, perche’ dopo l’eliminazione dall’Europa League, per mano della Roma, la decisione della societa’ sembra andare in una sola direzione (con i saluti al tecnico rossonero). Non lo direbbe mai nessuno nemmeno sotto tortura, ma e’ una cosa che sanno tutti, Pioli per primo. Per parlare di Lopetegui (il favorito alla successione), Galtier, Fonseca, Gallardo o chi nel frattempo sara’ inserito nel casting ci sara’ tempo, il tentativo adesso e’ quello di pensare soltanto al derby, troppo importante per mille altre ragioni, prima fra tutte quella di non consegnare lo scudetto all’Inter: “Possiamo usare tutti i termini che crediamo: orgoglio, responsabilita’, appartenenza – ha detto in conferenza stampa Pioli -. Per la classifica, per l’eliminazione di giovedi’, per lo scudetto dell’Inter. E’ un’occasione per il riscatto, per l’orgoglio. Il mio Milan puo’ ancora dare tanto. Non mi interessano le critiche. Voi giornalisti e i tifosi possono criticare e giudicare, c’e’ chi l’ha fatto con piu’ rispetto o con meno rispetto”. Visto che fisicamente e tatticamente negli ultimi derby il Milan e’ sempre stato messo sotto, questa volta Pioli ha preferito giocare la carta dell’orgoglio, ben consapevole di come la sesta sconfitta consecutiva avrebbe ripercussioni devastanti: “I giocatori sanno tutto, sanno l’importanza, poi bisognera’ metterlo in campo. La squadra non deve giocare per me, ma per se stessa, per la maglia, per i tifosi. Mi aspetto una prestazione da squadra vera. Domani cio’ che conta e’ il risultato, non Pioli. La Curva mi ha scaricato? La cosa piu’ importante e’ che domani ci saranno 70 mila tifosi che spingeranno il Milan, il resto interessa poco. Non interessa di Pioli, ma cio’ che fara’ il Milan domani. Servira’ il miglior Milan possibile. C’e’ chi pensa che non abbiamo mai cambiato niente nei derby, ma dobbiamo far di tutto perche’ non lo vincano domani”. L’unico modo perche’ non esploda la contestazione, l’unico modo per non lasciarsi male a fine stagione.
Un tema che Pioli cerca di sviare, pur sapendo come il suo destino sia segnato: “A fine anno faro’ il bilancio e le mie valutazioni, sicuramente mi portero’ via qualcosa”, parole che sanno di addio e di fine di un ciclo. Una conclusione cui ha contribuito in maniera determinante non tanto il fatto di non essere mai stato realmente in corsa per lo scudetto, quanto l’eliminazione senza appello in coppa contro la Roma, nettamente superiore nel gioco e nell’atteggiamento: “Se la squadra attraversa un momento difficile da lungo tempo vuol dire che la condizione e la qualita’ puo’ stentare ad arrivare, ma non era il nostro caso. Non siamo riusciti a giocare al nostro livello, come qualita’ ed energia. Anche se sono state due partite piu’ equilibrate di quel che si pensa, noi abbiamo tirato di piu’. Il passato e’ storia, anche se non e’ positivo non essere passati. Domani serve livello alto, di piu'”. In quel “domani” c’e’ tutto, l’ultima parte della sua esperienza in rossonero ma anche una sfida senza ritorno, quella che potrebbe mettere un pietra tombale o cambiare in minima parte il corso della storia. Una storia gia’ scritta con lo scudetto interista, ma vederlo vincere nel derby o meno farebbe tutta la differenza del mondo: “Si puo’ dimostrare di non essere cosi’ inferiori all’Inter nella partita di domani, magari non andando sotto nei primi minuti e capendo di poter essere all’altezza dei nostri avversari”. “All’andata eravamo arrivati con altissime aspettative, scontrandoci poi con difficolta’ che non siamo riusciti ad arginare. Sarebbe importantissimo per il significato della partita e per la classifica. Si e’ parlato troppo di me e da troppo tempo: credo che questo non abbia fatto bene a nessuno, ma non a me. Io ho dato sempre tutto e ho ricevuto tantissimo. Mi sento di dare ancora tanto a questa squadra”. Lo ha detto Pioli ma forse non lo ha pensato, consapevole com’e’ di come il suo destino sia segnato: “Non mettiamo il carro davanti ai buoi per certi giudizi e certi commenti – ha precisato il tecnico rossonero -, non sono di mia pertinenza in questo momento. Poi alla fine tireremo le somme, vi diro’ cio’ che penso della stagione, perche’ e per come certe cose sono successe, sia positive che negative. Se sarete d’accordo bene, altrimenti me ne faro’ una ragione”. Far vincere lo scudetto all’Inter nel derby o meno potrebbe restituirgli qualche punto per salutare il Milan senza essere ricordato come l’allenatore dei sei derby persi di fila (al momento sono cinque, ndr.) e della seconda stella consegnata all’Inter in casa propria.
AGI – Il clima e’ quello dell’ultima volta, ma anche quello dell’ultima spiaggia, per dare un senso, seppur minimo, alla stagione. L’ultima volta in cui Stefano Pioli si siedera’ sulla panchina del Milan per un derby e’ un aspetto che a Milanello si percepisce nitidamente, perche’ dopo l’eliminazione dall’Europa League, per mano della Roma, la decisione della societa’ sembra andare in una sola direzione (con i saluti al tecnico rossonero). Non lo direbbe mai nessuno nemmeno sotto tortura, ma e’ una cosa che sanno tutti, Pioli per primo. Per parlare di Lopetegui (il favorito alla successione), Galtier, Fonseca, Gallardo o chi nel frattempo sara’ inserito nel casting ci sara’ tempo, il tentativo adesso e’ quello di pensare soltanto al derby, troppo importante per mille altre ragioni, prima fra tutte quella di non consegnare lo scudetto all’Inter: “Possiamo usare tutti i termini che crediamo: orgoglio, responsabilita’, appartenenza – ha detto in conferenza stampa Pioli -. Per la classifica, per l’eliminazione di giovedi’, per lo scudetto dell’Inter. E’ un’occasione per il riscatto, per l’orgoglio. Il mio Milan puo’ ancora dare tanto. Non mi interessano le critiche. Voi giornalisti e i tifosi possono criticare e giudicare, c’e’ chi l’ha fatto con piu’ rispetto o con meno rispetto”. Visto che fisicamente e tatticamente negli ultimi derby il Milan e’ sempre stato messo sotto, questa volta Pioli ha preferito giocare la carta dell’orgoglio, ben consapevole di come la sesta sconfitta consecutiva avrebbe ripercussioni devastanti: “I giocatori sanno tutto, sanno l’importanza, poi bisognera’ metterlo in campo. La squadra non deve giocare per me, ma per se stessa, per la maglia, per i tifosi. Mi aspetto una prestazione da squadra vera. Domani cio’ che conta e’ il risultato, non Pioli. La Curva mi ha scaricato? La cosa piu’ importante e’ che domani ci saranno 70 mila tifosi che spingeranno il Milan, il resto interessa poco. Non interessa di Pioli, ma cio’ che fara’ il Milan domani. Servira’ il miglior Milan possibile. C’e’ chi pensa che non abbiamo mai cambiato niente nei derby, ma dobbiamo far di tutto perche’ non lo vincano domani”. L’unico modo perche’ non esploda la contestazione, l’unico modo per non lasciarsi male a fine stagione.
Un tema che Pioli cerca di sviare, pur sapendo come il suo destino sia segnato: “A fine anno faro’ il bilancio e le mie valutazioni, sicuramente mi portero’ via qualcosa”, parole che sanno di addio e di fine di un ciclo. Una conclusione cui ha contribuito in maniera determinante non tanto il fatto di non essere mai stato realmente in corsa per lo scudetto, quanto l’eliminazione senza appello in coppa contro la Roma, nettamente superiore nel gioco e nell’atteggiamento: “Se la squadra attraversa un momento difficile da lungo tempo vuol dire che la condizione e la qualita’ puo’ stentare ad arrivare, ma non era il nostro caso. Non siamo riusciti a giocare al nostro livello, come qualita’ ed energia. Anche se sono state due partite piu’ equilibrate di quel che si pensa, noi abbiamo tirato di piu’. Il passato e’ storia, anche se non e’ positivo non essere passati. Domani serve livello alto, di piu'”. In quel “domani” c’e’ tutto, l’ultima parte della sua esperienza in rossonero ma anche una sfida senza ritorno, quella che potrebbe mettere un pietra tombale o cambiare in minima parte il corso della storia. Una storia gia’ scritta con lo scudetto interista, ma vederlo vincere nel derby o meno farebbe tutta la differenza del mondo: “Si puo’ dimostrare di non essere cosi’ inferiori all’Inter nella partita di domani, magari non andando sotto nei primi minuti e capendo di poter essere all’altezza dei nostri avversari”. “All’andata eravamo arrivati con altissime aspettative, scontrandoci poi con difficolta’ che non siamo riusciti ad arginare. Sarebbe importantissimo per il significato della partita e per la classifica. Si e’ parlato troppo di me e da troppo tempo: credo che questo non abbia fatto bene a nessuno, ma non a me. Io ho dato sempre tutto e ho ricevuto tantissimo. Mi sento di dare ancora tanto a questa squadra”. Lo ha detto Pioli ma forse non lo ha pensato, consapevole com’e’ di come il suo destino sia segnato: “Non mettiamo il carro davanti ai buoi per certi giudizi e certi commenti – ha precisato il tecnico rossonero -, non sono di mia pertinenza in questo momento. Poi alla fine tireremo le somme, vi diro’ cio’ che penso della stagione, perche’ e per come certe cose sono successe, sia positive che negative. Se sarete d’accordo bene, altrimenti me ne faro’ una ragione”. Far vincere lo scudetto all’Inter nel derby o meno potrebbe restituirgli qualche punto per salutare il Milan senza essere ricordato come l’allenatore dei sei derby persi di fila (al momento sono cinque, ndr.) e della seconda stella consegnata all’Inter in casa propria.