• 27 Aprile 2024 5:34

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Picchiata e accoltellata in camera da letto, rogo per nascondere delitto

Mag 6, 2021

AGI – Quando i vicini hanno dato l’allarme, dopo la macabra scoperta, si è pensato a una tragica fatalità, un incidente domestico.

Nel giro di poco tempo, il caso di Ylenia Lombardo, 33 anni, tornata a San Paolo Belsito per lavoro pochi mesi fa, si è rivelato come l’ennesimo episodio di violenza contro le donne. Un femminicidio per il quale c’è un uomo già arrestato.

Andrea Napolitano, 36 anni, già noto alle forze dell’ordine e in cura in un centro di igiene mentale a Nola, dopo le indagini dei carabinieri, è il  destinatario di un provvedimento di fermo di pm  per omicidio. La trentatrenne uccisa lo conosceva bene, e le voci della piccola comunità di San Paolo Belsito riferiscono di una relazione tra i due.

La donna, nella ricostruzione degli inquirenti, gli ha aperto la porta della casa in cui abitava in via Ferdinando Scala. I due forse hanno litigato. Quello che è certo, perché lo dicono le tracce lasciate sul corpo semicarbonizzato scoperto sul pavimento nella camera da letto devastata dal rogo, è che è stata picchiata. Lo testimoniano ecchimosi al volto. E accoltellata. Dalla cintola in su, il corpo è stato devastato dalle fiamme appiccate in quella stanza, quindi sarà l’autopsia a dare risposte più precise

Ylenia Lombardo, nata a Pago Veiano, comune del Vallo di Lauro ai confini con il Nolano, era andata via da Viterbo per fare la badante nel paese di origine della sua famiglia, mentre la madre con sua figlia di 11 anni continuava a vivere nel Lazio. La donna si era lasciata anche alle spalle una relazione violenta, quella con il marito, finito in carcere. Viveva da sola, ma nella sua nuova residenza era stata ben accolta e tutti la ricordano come una persona solare e aperta. 

 A dare l’allarme, ieri sera intorno alle 19, i vicini, che hanno visto del fumo uscire dalle finestre della sua abitazione e hanno subito sfondato la porta e chiamato i carabinieri scorgendo quel corpo senza vita.  Poi i rilievi dei carabinieri, che hanno raccolto i racconti di conoscenti e amici per farsi un’idea delle frequentazioni della donna e della sua ultima giornata di vita. 

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