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Per la card dei musei di Bologna una vignetta sessista: è polemica

Dic 29, 2018

BOLOGNA – Si vede una donna nuda, coperta nelle parti intime da fiocchi di carta regalo e la frase: “Preparati per un regalo molto speciale…”. Vignetta successiva: “Fa che sia la card Musei Bologna”. Apparsa sul profilo Instagram del Comune, come storia che dura 24 ore, per publicizzare la tessera di ingresso ai musei civici, ha scatenato un vespaio. L’indignazione dei cittadini è arrivata ieri all’assessore alla Cultura che ha fatto rimuovere il fumetto.

Per la card dei musei di Bologna una vignetta sessista: è polemica

La vignetta incriminata

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Vignetta sessista, quanto di peggio si possa pensare, ancora una volta il corpo delle donne mercificato: così l’ira degli utenti in Instragram e non solo. L’assessore concorda, è arrabbiato, anticipa che saranno presi provvedimenti contro l’agenzia di comunicazione esterna che l’ha pubblicato. “Si sono scusati, hanno detto che volevano sperimentare nuove forme di comunicazione in modo scherzoso, ma qui non c’è niente di innovativo e non si scherza sul corpo delle donne – dice Lepore – il Comune ha fatto della battaglia per i diritti e il rispetto delle donne una bandiera, tante sono le nostre campagne su questo. Chi lavora per noi lo deve sapere, questo episodio è grave”.

Il fumetto è opera dell’agenzia “Profili” che da circa tre anni segue la comunicazione dell’assessorato alla Cultura, compreso la promozione social della card per i musei. “I miei dipendenti non erano stati informati, sarà l’agenzia, con la quale abbiamo sempre lavorato bene, a risponderne. Un provvedimento ci sarà. E’ una vignetta sessista, sbagliata, non è possibile usare il corpo delle donne per scopi commerciali, un fumetto da censurare”, continua l’assessore. “Sarà stato visto da una decina di utenti su Instagram, a me sono arrivate immediatamente le loro segnalazioni”. Il caso è stato sollevato da Il Resto del Carlino. La campagna di comunicazione della card ha coinvolto quest’anno anche il giovane youtuber di successo Luis Sal. Ma è sul fumetto che il Comune è scivolato.

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