MILANO – Consob ha chiesto a Sofil (Lactalis) informazioni supplementari sul documento di offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulle residue azioni Parmalat (hanno già l’87,74% del capitale), disponendo l’interruzione dei termini istruttori fino al completamento del quadro informativo. Lo rende noto un comunicato di Sofil nel quale si evidenzia che “del riavvio dei termini istruttori sarà data tempestiva comunicazione al mercato”. L’offerta, al prezzo di 2,8 euro per azione, riguarda l’acquisto di circa il 12% delle azioni che ancora non è in possesso dei francesi. Ma Sofil si accontenterà di arrivare alla soglia del ‘sell out’, il 90,5% che gli consentirebbe, non avendo intenzione di ripristinare il flottante, di revocare le azioni dalla quotazione in Piazza Affari. Per raggiungere la soglia del delisting Sofil dovrà acquisire almeno il 2,76% del capitale esistente.
“Amber a fine dicembre ha chiesto a Consob che fosse fatta chiarezza in merito allo stato del contenzioso tra Parmalat e Citigroup, che potenzialmente potrebbe avere un impatto rilevante, in senso positivo, sulla stessa Parmalat”. Lo ha detto all’ANSA, Arturo Albano, rappresentante del fondo Amber in Italia, dopo aver appreso della notizia che Consob ha chiesto ulteriori informazioni sul prospetto dell’Opa lanciata da Sofil (Lactalis) su Parmalat, sospendendo i termini dell’istruttoria sul documento dell’offerta. “Abbiamo anche chiesto – ha aggiunto – che fossero fornite informazioni sulle prospettive reddituali del gruppo e più in particolare delle società acquisite negli ultimi tre anni”. Per quanto riguarda il prezzo per azioni, il rappresentante del fondo Amber ha evidenziato che “crediamo che il prezzo dell’Opa non sia adeguato perchè non riflette quello che è il valore intrinseco di Parmalat”.