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Paolo Nespoli: «Prossimo obiettivo portare l’uomo su Marte»

Mar 24, 2018

Da bambino il mio sogno era fare l’astronauta, l’idea mi venne guardando gli americani che andavano sulla luna. A parlare Paolo Nespoli, intervistato nella sede romana del Sole 24 Ore dai ragazzi del master in Giornalismo politico economico e informazione Multimediale della 24 Business School. Un colloquio intenso che ha toccato i temi pi disparati, nel quale l’astronauta dell’Esa ha parlato non solo della sua esperienza nello spazio della missione Vita dell’Asi, ma anche del progetto della stazione spaziale internazionale e dello stato dell’arte degli investimenti in tecnologia dello spazio.

Paolo Nespoli alla 24 Business School del Sole 24 Ore (foto Benedetta Manca)


L’astronauta il braccio dello scienziato

Per Nespoli fare l’astronauta al giorno d’oggi significa soprattutto andare a lavorare nello spazio, essere il braccio dello scienziato, che dalla terra progetta astrusi esperimenti da verificare e attuare in orbita. Un modello molto distante da quello coltivato per anni nell’immaginario collettivo dell’astronauta eroe. Ma per l’ingegnere spaziale dell’Esa, la trasformazione del ruolo avvenuta negli anni non stata una delusione, perch andare nello spazio vuol dire rischiare la vita per il bene comune, scoprire non solo nuovi mondi, ma anche te stesso.

Anche se la figura dell’astronauta ha perso le tinte eroiche, andare nello spazio rimane un’impresa molto rischiosa, perch il pericolo sempre dietro l’angolo. L’astronauta milanese racconta di aver vissuto un momento “Houston abbiamo un problema” durante la sua prima missione sullo shuttle: C’ stato un momento difficile con un problema serio che poteva avere ripercussioni complesse per la stazione. Tutto andato per il meglio ma nello spazio bisogna sapere arrangiarsi, essere come Macgyver.

Paolo Nespoli alla 24 Business School del Sole 24 Ore (foto Benedetta Manca)

La stazione spaziale costata come 15 giorni di guerra in Iraq

C’ l’impressione che sullo spazio si spendano enormi somme di denaro che potrebbero essere destinate altrove, una cosa che mi fa arrabbiare. E fa l’esempio della stazione spaziale internazionale, che costata pi o meno l’equivalente di 15 giorni di guerra in Iraq. Per ogni euro che si spende nello spazio esiste un ritorno economico molto superiore, per cui l’idea di Nespoli che stimolare un’industria a raggiungere un alto livello di innovazione tecnologica porta solo benefici.

Stazione spaziale successo della cooperazione internazionale

La stazione spaziale internazionale un progetto complesso e costoso, che stato fatto negli ultimi 20-30 anni e che include Russia, Stati Uniti, Canada e Giappone e alcuni paesi europei. Di fatto questo progetto ha ottenuto un grande risultato, che dimostra il successo di una cooperazione internazionale che includa anche Stati non necessariamente amici, come Usa e Russia. Per Nespoli implementare progetti che siano il frutto di una cooperazione internazionale, come quello della stazione spaziale, ad oggi la possibilit pi concreta di portare l’uomo su Marte. Basta solo volerlo.

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