Una volta c’era il tetto alla pubblicit Rai, ora arriva quello agli stipendi. Se la legge sull’editoria rester quella che sar approvata dal Senato nella giornata di oggi, a tutti i dirigenti e amministratori (ma anche ai consulenti) della concessionaria pubblica verr imposto il tetto di 240mila euro lordi annui.
Chi riguarder? La Rai ha pubblicato su Internet gli stipendi di 94 dirigenti e amministratori superiori ai 200mila euro lordi annui. Di questi, 41 sono superiori ai 240mila euro lordi, escludendo quelli pari a 240mila, che non rientrano nel tetto.
Tra quelli che rischiano di vedersi decurtare l’emolumento dalla concessionaria pubblica, tra gli altri, proprio il direttore generale Campo Dall’Orto, il cui compenso di 650mila euro annui.
Tra gli altri, sono sopra i 240mila euro annui Raffaele Agrusti, direttore finanziario della Rai, i direttori di RaiDue e RaiTre, Ilaria DallaTana e Daria Bignardi, entrambe con 300mila euro annui, il presidente della Rai, Monica Maggioni, a quota 270mila euro, l’ex direttore generale Lorenza Lei a 243mila euro, mentre un altro ex direttore generale, Alfredo Meocci, proprio a quota 240mila. Il direttore del Tg1 Mario Orfeo a 320mila euro, cos come il direttore dell’informazione Rai, Carlo Verdelli, anche lui con una retribuzione pari a 320mila euro annui lordi.
Una misura certamente “popolare”, quella del tetto, soprattutto a fronte di stipendi a dirigenti senza un incarico operativo. Anche se, con il tetto, sar difficile per la Rai trovare nuovi manager sul mercato.
Difficile che l’emendamento possa saltare alla Camera, anche perch il testo dovrebbe poi tornare al Senato e i tempi si allungherebbero pericolosamente. I commenti sono tutti d’accordo con la misura del tetto, oltretutto. Fuori dal coro, il commento di Franco Siddi, consigliere Rai di maggioranza: Con il tetto secco, la Rai pi povera e meno competitiva verso i privati.
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